
Il Primo Maggio ha visto le piazze italiane animarsi di voci e rivendicazioni, con il mondo politico diviso su temi cruciali come salari, precarietà e sicurezza sul lavoro.
Schlein (PD): “Meloni Mente, Venga tra i Lavoratori”
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha partecipato al corteo della CGIL a Roma, denunciando la condizione del “lavoro povero, precario e sfruttato”. Ha ribadito la necessità di un salario minimo, sottolineando come l’Italia sia “fanalino di coda” nel G20 per la crescita salariale. Schlein ha accusato il governo Meloni di aver “cercato di bloccare” la legge di iniziativa popolare sul salario minimo, invitando la Premier a “uscire dal palazzo” e confrontarsi con la realtà dei lavoratori.
Conte (M5S): “Quattro Sì al Referendum per Difendere i Diritti”
Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha lanciato un appello sui social, denunciando la “precarietà” e il “boom di cassa integrazione”. Ha evidenziato il dato allarmante dei “tre lavoratori al giorno” che muoiono sul lavoro. Conte ha promosso i quattro sì ai referendum dell’8 e 9 giugno, visti come un’occasione per “riconquistare i diritti e le tutele sottratte ai lavoratori”.
Ciriani (Governo): “Impegno per la Sicurezza sul Lavoro”
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha affermato che “il lavoro è il pilastro su cui si fonda la dignità di ogni persona”. Ha rivendicato i risultati del governo in termini di crescita dell’occupazione e riduzione della disoccupazione, annunciando nuove risorse per la sicurezza sul lavoro, con un focus su “prevenzione e formazione”.
Renzi (Italia Viva): “Jobs Act ha Aumentato i Posti di Lavoro”
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha difeso il Jobs Act, attribuendogli il merito dell’aumento dei posti di lavoro. Ha criticato il governo Meloni per la mancata crescita dei salari e per la promessa non mantenuta di riduzione delle tasse, accusando la Premier di “dipingere l’Italia come il paradiso terrestre”.
Lupi (Noi Moderati): “Salario Giusto, Non Minimo”
Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, ha respinto l’idea del salario minimo, proponendo invece un “salario giusto” attraverso un’alleanza tra istituzioni, lavoratori e imprese. Ha sottolineato i dati positivi sull’occupazione e l’impegno del governo per la sicurezza sul lavoro, con lo stanziamento di nuove risorse.
Calenda (Azione): “Salario Minimo Contro il Lavoro Povero”
Carlo Calenda, leader di Azione, ha sostenuto la necessità del salario minimo, denunciando la presenza di “milioni di persone” che, pur lavorando, vivono in povertà. Ha affermato che “sotto i 9 euro l’ora non deve lavorare nessuno”.