
Si infiamma il dibattito politico in vista dei referendum dell’8 e 9 giugno. Il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha dichiarato la posizione del suo partito a favore dell’astensione, definendola una scelta “politica” in disaccordo con le proposte referendarie. “Non condividiamo la proposta referendaria quindi invitiamo all’astensione,” ha affermato Tajani, precisando che “astenersi significa non andare a votare.”
Tajani ha inoltre criticato chi intende “obbligare la gente ad andare a votare”, definendo tale atteggiamento “illiberale”. “Non c’è nessun obbligo di andare a votare. Un altro conto è il voto per le politiche. Se uno pensa che il referendum non sia giusto, è giusto che non raggiunga il quorum,” ha aggiunto.
Di tutt’altro avviso la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha ribadito l’impegno del PD per una massiccia partecipazione al voto. “Anche per questa strage costante sui luoghi di lavoro è necessario andare a votare l’8 e il 9 di giugno perché quei 5 referendum riguardano anche questo, riguardano la dignità del lavoro, il contrasto alla precarietà, riguardano più sicurezza sul lavoro e riguardano la cittadinanza,” ha dichiarato Schlein. “Il Pd è impegnato a far salire la partecipazione verso l’8 e il 9 giugno, un appuntamento che non si può mancare. Chiediamo davvero a tutti e tutte di andare a votare.”
Schlein ha poi sottolineato l’importanza dei referendum per la tutela dei diritti dei lavoratori, affermando: “I cittadini e le cittadine hanno un’occasione di far valere la dignità e la sicurezza del lavoro. Ripeto, la nostra Costituzione all’articolo 1 dice che siamo un Paese fondato sul lavoro. Non possiamo accettare di essere un Paese fondato sul lavoro povero, sul lavoro insicuro, sul lavoro precario.”
Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha espresso forte disapprovazione per l’invito all’astensione, definendolo un tentativo di “aggravare le condizioni già malmesse della nostra democrazia”. “Io penso che quando i politici, addirittura i responsabili oggi del governo, invitano i cittadini a non votare, significa che vogliono aggravare le condizioni già malmesse della nostra democrazia,” ha dichiarato Conte. “Noi abbiamo bisogno di tanta partecipazione su tutti i quesiti è giusto che per quanto riguarda la tutela dei lavoratori e quindi il referendum contro il Jobs Act, tutti i cittadini si possano esprimere.”
La contrapposizione tra le forze politiche sulla partecipazione al referendum evidenzia la rilevanza delle questioni poste al voto e la loro incidenza sul dibattito politico nazionale.