
Si accende lo scontro all’interno della maggioranza di governo sulla proposta di legge sullo Ius Scholae, presentata da Forza Italia, che prevede la possibilità di ottenere la cittadinanza dopo dieci anni di scuola. Il partito di Tajani ha aperto al dialogo con le opposizioni, scatenando la reazione furiosa di Lega e Fratelli d’Italia.
Il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha dichiarato senza mezzi termini: “La voti chi vuole, il Parlamento è sovrano”, rivolgendosi esplicitamente anche alle forze di opposizione. Un’apertura che ha immediatamente incontrato la ferma opposizione degli alleati. La Lega ha definito la proposta “irricevibile dal punto di vista politico e tecnicamente sbagliata”, annunciando a sua volta una controproposta di legge per vietare il velo alle bambine, in un’ottica di contrasto alla “islamizzazione delle scuole”. Anche Fratelli d’Italia si è schierato contro, sostenendo che “la legge va bene com’è”.
Dall’altra parte dello spettro politico, il Partito Democratico ha mostrato cauta apertura. Pierfrancesco Majorino, responsabile delle politiche migratorie nella segreteria del PD, ha definito la proposta di Forza Italia “un passo avanti molto parziale, ma resta comunque un passo avanti”, aggiungendo che il partito è “pronto a discuterne” ma chiede “serietà” a Forza Italia, temendo che la questione possa essere usata più per creare agitazione all’interno del centrodestra che per un’effettiva volontà di portare avanti la riforma. Majorino ha anche ricordato l’esistenza di una proposta del PD, a prima firma della deputata Ouidad Bakkali, che include lo Ius Culturae.
Anche il Movimento 5 Stelle si è mostrato favorevole, con Giuseppe Conte che ha esortato a “fare presto” per una battaglia che il M5s porta avanti da anni. Tuttavia, permane il timore che si tratti di una “boutade”, una “chiacchiera estiva” priva di reale intento.
Tra gli altri partiti di opposizione, Azione di Carlo Calenda ha garantito pieno sostegno in caso di votazione, mentre Matteo Renzi di Italia Viva ha incalzato Tajani a mostrare “coraggio” e difendere le proprie idee in Aula. Più Europa e Alleanza Verdi e Sinistra hanno espresso un’apertura al confronto nel merito, pur mantenendo dubbi sulla reale intenzione di Forza Italia di portare avanti la proposta.
Nonostante l’apertura alle opposizioni, Tajani ha già chiarito di non essere intenzionato a trattare sulla durata dei dieci anni di formazione scolastica per ottenere la cittadinanza, definendola “una regola severa ma giusta”, in contrapposizione alla proposta del PD che prevede cinque anni.
In un contesto di possibile voto trasversale, dove l’alleanza tra Forza Italia e il centrosinistra potrebbe far passare la legge, Noi Moderati, per voce di Maurizio Lupi, ha avvertito che “le forzature non servono” e rischiano di “rompere l’unità della coalizione”. La Lega, tramite Silvia Sardone, ha invitato a considerare l’esito del referendum sulla cittadinanza. Anche Fratelli d’Italia, pur non scomponendosi, ha ribadito che la proposta non rientra nel proprio programma e non la ritiene una “esigenza pressante”.