Mentre si riapre il dibattito sulla legge elettorale, con ogni ipotesi di accordo ancora lontana, e l’apertura di Renzi che viene stoppata dai paletti di M5s e Sinistra, il leader di Ap Angelino Alfano parla di “aggressione finale” nei confronti del suo partito, e assicura che non si fara’ sottomettere o annettere, anche se non esclude “qualche altra defezione”.
Dopo che Matteo Renzi sabato ha aperto al confronto per una legge scritta “assieme a Grillo e Berlusconi”, Forza Italia e’ intervenuta con Renato Schifani che ha chiesto di “ripartire” dalla legge proporzionale su cui a giugno si era raggiunto l’accordo, poi naufragato sotto i voti segreti.
“Tutti i fatti di questi mesi, con il nuovo patto Berlusconi-Renzi prima annunciato e poi revocato con il fumetto che evidenziava la bugia, il tentativo di accordo sulla Legge elettorale dimostra che noi non siamo quelli che hanno tradito. Siamo quelli che hanno capito, prima di Berlusconi e prima di tutti gli altri, dov’era giusto andare. E loro si preparano a tornarci nella prossima legislatura e stanno facendo questa specie di segreto, che e’ un segreto per nessuno, cioe’ di dire ‘no, non e’ vero che noi ci metteremo insieme’. Sono gia’ pronti a mettersi insieme e sono pronti a metterei insieme perche’ non c’e’ un solo sondaggio che dica che qualcuno di loro abbia la maggioranza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e presidente di Alternativa Popolare Angelino Alfano.
“Noi siamo disponibili al dialogo con tutte le forze politiche. E’ evidente che bisogna fare un testo condiviso da tutti. Ma soprattutto serve che ognuno mantenga i patti sottoscritti. Il Movimento 5 stelle non l’ha fatto nel precedente passaggio. Se ora sono pronti a confrontarsi seriamente, per noi il tavolo è aperto”. Lo ha detto al Giornale radio Rai il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, commentando la disponibilità dichiarata dal deputato stellato Danilo Toninelli al confronto sulla legge elettorale, a condizione che i dem “aprano” su preferenze e voto disgiunto.
“Il Partito democratico non voleva né le preferenze né il voto disgiunto, che poi è una sorta di preferenza. Se dovessero tornare a ragionare per il vantaggio dei cittadini e per il potere di scelta ai cittadini si potrebbe fare, ma considerando gli interlocutori ci pare impossibile”. Lo ha detto Danilo Toninelli, plenipotenziario del M5S per la legge elettorale, in una intervista al gr1 Rai sul tema della legge elettorale. Alla domanda se la posizione del suo gruppo resta quella di estendere la legge corretta dalla Consulta al Senato e andare a votare con quella, Toninelli ha replicato: “Esatto. Il modello tedesco è naufragato a causa dei franchi traditori del pd e non solo, quindi bisogna per forza di cose tornare alle schema del legalicum, applicare la riforma uscita dalla Corte anche al Senato e andare immediatamente e finalmente al voto”, ha concluso.