GENTILONI, RIFORME PER LA CRESCITA O L’ECONOMIA NON RIPRENDE
Il governo perde un altro pezzo centrista: si dimette per passare a Fi il sottosegretario al Lavoro di Ap Massimo Cassano, lo accoglie a braccia aperte il capogruppo azzurro al Senato Paolo Romani. Sull’esecutivo sale la preoccupazione. ‘Siamo fuori dalla crisi, ma non dai suoi effetti. Serve la crescita per le sfide dell’economia che vanno affrontate qui ed ora’, dice il premier Gentiloni.
Il presidente di Alternativa Popolare, Angelino Alfano, ha nominato il consigliere regionale Giannicola De Leonardis coordinatore regionale di Alternativa Popolare in Puglia. “De Leonardis, assieme al consigliere regionale Luigi Morgante, non seguiranno, infatti, Massimo Cassano nella scelta di aderire a Forza Italia”, spiega Ap in una nota.
“Nessun accordo con Verdini e la fuoriuscita di Cassano non fa perdere ad Alternativa popolare la Puglia”. Cosi’ si e’ espresso il ministro, Angelino Alfano, a Giardini Naxos per prendere parte alla settima edizione della “Summer school” organizzata dalla Fondazione “Costruiamo il Futuro” che proseguira’ fino a domenica. “Non abbiamo nessun programma di lavoro con Verdini – ha sottolineato il ministro degli Esteri – non abbiamo alcuna storia in comune, ciascuno si tiene orgogliosamente la propria e dunque non abbiamo nessun programma in comune per il futuro: zero, zero, zero”.
“Non posso che accogliere con grande favore e sentito apprezzamento il ritorno di un politico, e soprattutto di un senatore, dell’esperienza e del valore di Massimo CASSANO tra le fila di Forza Italia e del gruppo parlamentare che rappresento. La scelta del senatore CASSANO di profondere il proprio impegno nuovamente per il movimento guidato dal Presidente Berlusconi è il segno che la serietà e la costanza di chi tutti i giorni è impegnato sul territorio, nell’amministrazione locale e in parlamento per il partito, hanno consentito a Forza Italia di restare l’unico punto di riferimento di tutti coloro che si riconoscono nei valori di un centrodestra liberale e moderato. È quindi con grande piacere che do il benvenuto a Massimo CASSANO anche a nome di tutti i senatori di Forza Italia”. Lo dichiara, in una nota, Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia.
Silvio Berlusconi non parla di Massimo Cassano ma di Enrico Costa. All’ex ministro per gli Affari regionali riconosce che “non ce la faceva piu’ ad andare avanti cosi'” mentre all’ex sottosegretario al Lavoro, fresco di strappo con il governo e Ap, il leader FI non fa riferimento, lasciando che sia il capogruppo al Senato a dargli il benvenuto, anzi bentornato, nelle file ‘azzurre’. Meglio, sia pure tatticamente, tenere le distanze con quanti cominciano a cambiare casacca in senso inverso, tornando alla casa del Cavaliere. “Forza Italia non accogliera’ nessuno di quelli che hanno tradito il popolo di centrodestra, andando a sostenere i governi di sinistra”, avverte Berlusconi registrando oggi quella puntata di In Onda su La7 mandata a monte imoprovvisamente ieri. Vero e’, aggiunge, che “poi, se rientrano nel centrodestra fondando un loro movimento, bene”. Insomma, meglio evitare troppi ‘elastici’ e conservare una sana autonomia anche perche’ “piu’ e’ vasto il centrodestra, piu’ ci consentira’ di vincere le elezioni”, ragiona l’ex presidente del Consiglio. Se si parla di alleanze e forze da mettere in campo, per la verita’, lo scenario rischia di farsi anche troppo popolato. Da un ministro che lascia a uno che resta, ma che periodicamente viene dato in partenza: Carlo Calenda. “Non ho mai avuto occasione di incontrare Calenda e non ho mai avuto un rapporto telefonico”, chiarisce Berlusconi che si limita a dire di aver “saputo solo che un suo discorso ha avuto molto successo in Confindustria”. Pero’, ecco il dettaglio, “lui e’ un professionista e potrebbe essere tra le persone che gli elettori chiedono”, perche’, risconosce all’attuale ministro per lo Sviluppo economico, “non e’ un politicante, come invece lo sono i Cinque Stelle. Loro sono i veri professionisti della politica, e se vanno a casa restano senza Lavoro“. Al di la’ dell’attacco a M5S, riedizione del pericolo comunista con cui Berlusconi riattualizza la ‘ragione sociale’ della sua presenza in politica, la questione sta nel filone scelto per annunciare l’ennesimo ‘predellino’: “I sondaggi sui leader mi danno al 26%, mentre Forza Italia e’ al 14%. Io do’ a questo distacco la causa di un partito su cui si e’ fatta molta chiacchiera. Credo che Forza Italia vada rinnovata. Sono gli elettori a chiedere che in politica scendano in campo imprenditori, persone della cultura e del terzo settore”. Insomma, scandisce con un altro restyling, stavolta di quella che fu la categoria degli odiati ‘professionisti della politica’, largo a “persone che non vivono di indennita’”. E lui, il Cavaliere? “Non sono mai uscito dal campo. Auguro ai gatti di avere tante vite quante Berlusconi”, sorride.