STANGATA D’AUTUNNO, 1.600 EURO IN PIÙ TRA LUCE, CIBO E MUTUI 

LAVORATORI GIOVANI IN CALO, DAL 2004 SONO 2,4 MILIONI IN MENO 

Bollette, alimentari, scuola, mutui, benzina e ristorazione: sugli italiani in autunno peserà una spesa in più, rispetto al passato, di 1.600 euro a famiglia. Assoutenti prevede rincari di 190 euro per gli alimentari, più di 100 euro per i carburanti e oltre 1.100 euro per i mutui. Intanto, a causa del calo demografico gli occupati tra i 15 e i 34 anni a luglio 2023 – rileva l’Istat – sono appena 5,3 milioni con un calo di quasi 2,4 milioni rispetto a luglio 2004. 

“Gli italiani vanno incontro ad una stangata d’autunno da complessivi 1.600 euro a famiglia”. Lo afferma Assoutenti che, dopo un’analisi su inflazione e carburanti, ha aggiornato le stime sulle spese che attendono le famiglie da settembre fino alla fine del 2023, facendo il punto su bollette, alimentari, scuola, mutui, benzina e ristorazione. Oggi i prodotti alimentari “costano il 10,1% in più rispetto allo scorso anno, un trend che se dovesse confermarsi anche nei prossimi mesi porterebbe la spesa per cibi e bevande di una famiglia ‘tipo’ a salire nel periodo settembre-dicembre di ben +190 euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, rileva Assoutenti. A settembre riaprono le scuole, e subito si dovranno fare i conti sulla spesa legata al materiale scolastico: i prodotti di cartoleria registrano unaumento che si aggira intorno al +9% su base annua. Una famiglia spenderà circa 50 euro in più rispetto al 2022, poi ci saranno i rincari per i libri di testo (dai 300 euro della prima media ai 600 euro del liceo). Gli aumenti partono da un minimo del 4% a un massimo del 12%, mentre la spesa per i testi scolastici sale di circa 45 euro rispetto allo scorso anno. Poi ci sono gli aumenti dei carburanti: “il prezzo della benzina si è attestato a una media di 1,679 euro al litro, mentre oggi un litro di verde costa in media 1,947 euro al litro. Se i listini alla pompa dovessero mantenersi ai livelli attuali, la spesa per i rifornimenti, ipotizzando due pieni al mese a famiglia, salirebbe nell’ultimo quadrimestre per un totale di 107 euro a nucleo rispetto a quanto speso negli stessi 4 mesi del 2022”. E ancora le bollette energetiche: “le tariffe elettriche dovrebbero salire tra il +7% e il +10% nel prossimo trimestre, quelle del gas per il mese di agosto attorno al +2%. Considerando solo l’aumento della luce che interesserà il prossimo trimestre (e in attesa di conoscere l’andamento del gas nel periodo settembre-dicembre) un incremento delle tariffe del 10% equivarrebbe ad una maggiore spesa pari a +16,1 euro a famiglia solo nell’ultimo trimestre dell’anno (ottobre, novembre e dicembre)”. 

Per quanto riguarda i mutui l’analisi di Assoutenti è la seguente “a settembre, ottobre e dicembre sono previste le riunioni mensili della Bce nel corso delle quali, come già annunciato dalla presidente Lagarde, saranno disposti ulteriori rincari dei tassi di interesse, dopo l’ultimo aumento deciso a luglio. Oggi un mutuo a tasso variabile dell’importo medio di 125mila euro a 25 anni (la categoria di finanziamento per acquisto prima casa più diffusa in Italia) costa in media il 60% in più rispetto a inizio 2022, con la rata mensile salita in media di circa 270 euro. Ipotizzando un ritocco dei tassi dello 0,25% in tutte e tre le riunioni Bce, la spesa per le rate mensili del periodo settembre-dicembre risulterebbe più cara complessivamente di circa +1.170 euro rispetto al 2022”. Infine “sarà più caro anche mangiare nei ristoranti e consumare nei bar, considerati i rincari scattati nei locali pubblici di tutta Italia: in questo comparto l’aggravio di spesa sarà di circa +28 euro a famiglia in 4 mesi”.

La forza lavoro in Italia invecchia ancora a causa del calo demografico: gli occupati tra i 15 e i 34 anni a luglio 2023 – si legge negli ultimi dati Istat – sono appena 5,3 milioni con un calo di quasi 2,4 milioni (2.366.000 unità) rispetto a luglio 2004, anno di inizio delle serie storiche. Cresce in modo consistente il numero degli over 50 che a luglio 2023 sono 9,4 milioni a fronte dei 4,8 milioni del luglio 2004 (+4.559.000 unità). Tra i 50 e i 64 anni lavorano 8.667mila persone e 735mila lavoratori hanno almeno 65 anni. Il tasso di occupazione per la fascia tra i 50 e i 64 anni è passato dal 42,3% al 63,3%. 

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