
“I cambiamenti in atto ci sono, e oggi ci sono le condizioni – anche in parte obbligate – per dar vita a quel grande progetto prima di De Gasperi, poi di Berlusconi e ora nelle sue grandi linee presentate da von der Leyen, con il nostro si: una grande difesa europea La contingenza, gli Usa che spingono in questa direzione, ci offrono una grande occasione. Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista al Corriere della Sera. E’ una corsa al riarmo? “Le cose non vanno viste così. Difesa non sono solo carrarmati e cannoni. È cybersicurezza, sono le azioni di contrasto con intelligence e non solo ai traffici di armi, di clandestini, alla criminalità sul territorio, all’aiuto nelle calamità naturali. La difesa è missioni di pace e protezione che servono a proteggere il nostro export. Dobbiamo necessariamente andare verso una spesa per la difesa del 2% del Pil, con lo scorporo di queste spese dal patto di stabilità. Dovremo utilizzare un meccanismo simile al Recovery Fondo, dal quale però non abbiamo intenzione di distrarre fondi”.
E delle accuse di Salvini a Macron come di “pazzo” guerrafondaio dice: “Non è un pazzo, ha le sue posizioni, che non sono le nostre. Da ministro degli Esteri non mi permettere mai di definire con questi toni chi ha una posizione diversa dalla mia. E soprat tutto mantengo tutto il mio rispetto per la massima autorità, per il capo dello Stato di un Paese amico come la Francia”, “noi ci auguriamo che quello che prevede Macron non sia necessario, perché noi – come lo stesso Zelensky -. che la guerra possa finire entro l’anno. Abbiamo altri fronti aperti e dobbiamo lavorare per un giusto trattato di pace, che ci vedono protagonisti come Europa e che rispettivamente la posizione
Ucraina i nostri militari non andranno al fronte in Ucraina , né con una missione Nato né europea. E concludono: “Io non credo che il protezionismo e l’isolazionismo facciano bene all’America. Abbiamo sempre avuto ottimi rapporti con gli Usa: è evidente che senza di loro oggi non avremmo grandi mercati – utili reciprocamente – e la difesa finora da loro assicurata. Quindi, dobbiamo mantenere vivo il rapporto tra Europa ed Usa, ma con dignità ea testa alta. Anche a questo serve una nostra difesa più forte”.