Un’ora e mezza di telefonata per fare il punto della situazione dopo il discusso vertice di Anchorage. Il presidente americano Donald Trump ha parlato con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky e con i principali leader europei, tra cui il premier italiano Giorgia Meloni, per aggiornarli sui colloqui avuti con Vladimir Putin.
La chiamata, partita da Trump a bordo dell’Air Force One di ritorno dall’Alaska, ha coinvolto anche il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il segretario generale della NATO Mark Rutte e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. La Casa Bianca ha confermato che la conversazione è durata oltre un’ora, con i leader europei che si sono uniti alla chiamata dopo un primo colloquio riservato tra Trump e Zelensky.
Il vertice tra Trump e Putin, durato quasi tre ore, si è concluso con una breve conferenza stampa congiunta in cui si è parlato di “intese” e del desiderio di “voltare pagina”, ma senza alcun accenno a un cessate il fuoco. Un esito che ha lasciato l’Ucraina a bocca asciutta, come testimonia il commento del quotidiano The Kyiv Independent che ha definito l’incontro “nauseante, vergognoso, inutile”.
Trump, intervistato da Fox News, ha valutato il vertice con un voto 10, nonostante l’assenza di un accordo concreto. Ha ribadito di essere convinto che Putin sia propenso a una soluzione pacifica, pur non chiarendo quale sia l’ostacolo principale per un cessate il fuoco. E ha aggiunto che la palla ora è nelle mani dell’Ucraina e dell’Europa, invitando Zelensky a “fare un accordo”. Il presidente americano ha anche rivelato che è al lavoro per organizzare un nuovo vertice, questa volta trilaterale, con Putin e Zelensky.
Nonostante le rassicurazioni di Trump, a poche ore dal vertice la Russia ha lanciato nuovi attacchi contro l’Ucraina. Un gesto che getta un’ombra sull’ottimismo espresso da Trump e che sottolinea l’urgenza di un accordo concreto.