
In una mossa che scuote l’establishment politico, l’ex presidente Donald Trump ha annunciato attraverso la sua piattaforma Truth Social la nomina del consigliere per la sicurezza Mike Waltz come nuovo ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite. La decisione arriva in un momento di forte tensione, segnato dall’inchiesta in corso sul cosiddetto “Chatgate”.
Contemporaneamente, il segretario di Stato Marco Rubio assumerà ad interim il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale, una posizione chiave nella politica estera americana. La nomina di Waltz è avvolta da polemiche. L’ex consigliere è infatti al centro dello scandalo “Chatgate”, che ha portato alle dimissioni di diverse figure di spicco dell’amministrazione.
Parallelamente, il Wall Street Journal ha rivelato che il Pentagono sta ampliando l’indagine sulla condivisione di piani militari sensibili attraverso chat di messaggistica. Il segretario alla Difesa Pete Hegseth è accusato di aver inviato piani di attacco relativi allo Yemen a una dozzina di collaboratori tramite la piattaforma Signal, includendo anche familiari come la moglie e il fratello. Questo sviluppo aggiunge ulteriore gravità alle indagini in corso, sollevando interrogativi sulla sicurezza delle comunicazioni interne al dipartimento della Difesa.
Rubio, un tempo rivale di Trump soprannominato “Little Marco” durante la campagna presidenziale del 2016, ha dimostrato una notevole capacità di adattamento, allineandosi alla dottrina “America First” del presidente. La sua nomina lo pone nella rara posizione di ricoprire contemporaneamente due ruoli chiave, emulando solo il defunto Henry Kissinger.
Da quando ha assunto la guida del Dipartimento di Stato, Rubio ha orchestrato una radicale riorganizzazione, smantellando l’USAID, tagliando posti di lavoro e riducendo il sistema dei visti. Ha inoltre negoziato controversi accordi sull’immigrazione.
“Quando ho un problema, chiamo Marco, e lui lo risolve”, ha dichiarato Trump, sottolineando la fiducia riposta nel suo segretario di Stato. Un netto contrasto con il passato, quando Rubio avvertiva della minaccia rappresentata da Trump.
La nomina di Rubio ha colto di sorpresa molti funzionari del Dipartimento di Stato. La portavoce Tammy Bruce ha dichiarato di aver appreso la notizia da un giornalista. Tuttavia, è noto che Rubio ha trascorso sempre più tempo alla Casa Bianca nelle ultime settimane.
Esperti come Thomas Wright della Brookings Institution esprimono preoccupazione per la capacità di Rubio di gestire entrambi i ruoli, data l’intensità del lavoro di Consigliere per la Sicurezza Nazionale.
Nel frattempo, Rubio, in un’apparizione su Fox News, ha elogiato la visione di Trump, sottolineando il suo impegno a mettere “il popolo americano al primo posto”.
L’ex collega di Rubio, Dan Gelber, ha evidenziato la sua affidabilità, suggerendo che la sua capacità di gestire il caos potrebbe essere la ragione della sua crescente influenza.
Il doppio ruolo di Rubio si aggiunge ai suoi incarichi ad interim all’USAID e agli Archivi Nazionali, ponendolo in una posizione di straordinaria influenza, simile a quella di Jared Kushner nella prima amministrazione Trump.
La sua nomina arriva in un momento in cui anche Steve Witkoff, amico di Trump, ricopre ruoli chiave nei negoziati sul nucleare iraniano e negli sforzi di pace in Medio Oriente e Ucraina. Fonti e contenuti correlati