
Ventisei Paesi della “Coalizione dei volenterosi” sono pronti a inviare truppe in Ucraina per garantire la sicurezza del Paese una volta che il conflitto con la Russia sarà terminato. L’iniziativa, discussa durante un vertice a Parigi ospitato dal presidente francese Emmanuel Macron e al quale ha partecipato anche il leader ucraino Volodymyr Zelensky, mira a creare una “forza di rassicurazione” per scongiurare future aggressioni di Mosca.
La presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, pur partecipando alla riunione, ha ribadito la posizione del suo governo: l’Italia non invierà soldati in Ucraina, ma è disposta a contribuire con attività di monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini. Meloni ha proposto un meccanismo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington.
Anche Polonia e Germania, pur aderendo al patto, hanno già chiarito che non invieranno soldati sul campo.
‘Le pre-condizioni di Putin sono illegali e immorali, – ha detto Macron – l’offerta a Kiev ‘non è per fare la guerra, ma per garantire pace e cessate il fuoco e prevenire un nuovo attacco’, dice Macron.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rincarato la dose, sostenendo che l’Ucraina deve trasformarsi in un “porcospino d’acciaio, indigesto per gli aggressori presenti e futuri”. Ha aggiunto che l’Europa continuerà a sostenere Kiev addestrando i suoi soldati, con quasi 90.000 già formati.
Durante la conferenza stampa, il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato i leader alleati per il supporto, ma ha anche sottolineato che la Russia “respinge tutte le iniziative di pace”. Ha ribadito la “necessità” di un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, sebbene quest’ultimo stia “facendo di tutto per prolungare il processo negoziale e continuare la guerra”. Zelensky ha ringraziato anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che in un colloquio telefonico con i leader della Coalizione ha esortato i Paesi a smettere di acquistare petrolio dalla Russia per fare pressioni economiche su Mosca e sulla Cina. Trump ha accusato l’Europa di finanziare la guerra, sottolineando che la Russia ha incassato 1,1 miliardi di euro in un anno dalla vendita di combustibile all’UE.
Il Regno Unito evidenzia l’impegno collettivo dei partner della cosiddetta coalizione dei Volenterosi a fornire “missili a lungo raggio” all’Ucraina fra le conclusioni del vertice odierno di Parigi, che Keir Starmer ha co-presieduto da remoto con Emmanuel Macron. Downing Street sottolinea inoltre come Starmer nel suo intervento abbia invocato “un’intensificazione delle pressioni” su Vladimir Putin per spingere la Russia alla pace.
La Polonia ribadisce la sua posizione ferma: nessun soldato polacco sarà inviato in Ucraina, nemmeno dopo la fine del conflitto. Lo ha dichiarato il Primo Ministro polacco Donald Tusk, sottolineando che il ruolo del Paese si concentra sul supporto logistico. La posizione polacca emerge dopo che il Presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la disponibilità di 26 nazioni a inviare un contingente militare in Ucraina a seguito di una tregua o di un accordo di pace. A questo proposito, il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha espresso preoccupazione, affermando che la “Coalizione dei volenterosi” mirerebbe a ostacolare i progressi diplomatici. La dichiarazione di Tusk chiarisce le priorità della Polonia: concentrare gli sforzi sul supporto logistico e strategico, anziché sul dispiegamento di truppe, anche in un contesto post-bellico.