
Si è concluso senza passi avanti concreti il sesto colloquio telefonico tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin, durato quasi un’ora nel pomeriggio di ieri. Al centro della discussione, ancora una volta, la guerra in Ucraina, con il tycoon americano che si è dichiarato “scontento” della posizione del Cremlino.
A illustrare i contenuti della telefonata è stato il consigliere diplomatico russo Yuri Ushakov, che ha confermato la ferma intenzione di Putin di non abbandonare gli “obiettivi” russi in Ucraina, ovvero “l’eliminazione delle cause profonde ben note che hanno portato all’attuale situazione”. Nonostante la mancanza di progressi tangibili, Putin si è detto pronto a proseguire i negoziati, sebbene non sia stato ancora fissato un terzo round di colloqui a Istanbul.
Da parte sua, Trump ha ribadito il suo desiderio di trovare una rapida soluzione al conflitto. Tuttavia, parlando con i giornalisti alla base aerea di Andrews prima di recarsi in Iowa, il presidente statunitense ha ammesso che “non sono stati compiuti progressi” e di “non essere rimasto contento” dell’esito del colloquio.
La questione della sospensione delle forniture di armi statunitensi a Kiev non è stata formalmente discussa, ha precisato Ushakov. Trump, dal canto suo, ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno continuando a fornire supporto militare, ma “devono assicurarsi di avere abbastanza armi” per sé stessi. Il presidente ha inoltre reiterato la sua convinzione che il predecessore Joe Biden abbia “devastato” l’Ucraina “fornendo loro armi”.
Il colloquio è avvenuto il giorno dopo l’annuncio di Washington sulla sospensione della fornitura di alcune armi all’Ucraina, a oltre tre anni e mezzo dall’inizio dell’offensiva russa. Proprio ieri, durante una visita in Danimarca, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato gli europei ad aumentare il loro sostegno di fronte a quello che sembra un disimpegno americano, percepito come un riflesso della “buona intesa” tra Trump e Putin.
Oltre alla crisi ucraina, i due leader hanno affrontato anche la situazione in Medio Oriente, con Putin che ha auspicato una soluzione “esclusivamente attraverso mezzi politici e diplomatici” al confronto tra Iran e Israele, e le relazioni bilaterali. In quest’ambito, entrambi hanno confermato l’interesse per progetti economici congiunti, in particolare nei settori energetico e spaziale.
Nel frattempo, gli attacchi proseguono sul fronte ucraino. Nella notte, una persona è rimasta uccisa nella regione di Rostov, nella Russia meridionale, a causa di droni ucraini, come annunciato dal governatore regionale ad interim Yuri Slyusar. Un drone si è schiantato contro un edificio residenziale a Dolotinka, uccidendo un insegnante in pensione. Sul versante opposto, missili e droni russi hanno colpito diversi quartieri di Kiev, provocando almeno 14 feriti e danneggiando l’infrastruttura ferroviaria, causando la deviazione del traffico.