
“Un vertice di un’ora, con un clima positivo e una totale concordanza” sui temi trattati. E’ quanto fonti di governo inviate all’Adnkronos a proposito della riunione svoltasi a Palazzo Chigi sull’Ucraina, presieduta dalla premier Giorgia Meloni. All’incontro hanno partecipato anche i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani (quest’ultimo in collegamento) e il ministro della Difesa Guido Crosetto. La riunione si è tenuta alla vigilia del summit dei “volenterosi” a Parigi, dove è attesa la presidente del Consiglio. Sul vertice di Palazzo Chigi pesa anche la questione dei dazi americani sui prodotti europei, che entreranno in vigore dal 2 aprile. Antonio Tajani ha affrontato il tema durante una riunione con i diplomatici, sottolineando l’importanza di coordinarsi con l’Unione europea per definire eventuali azioni di risposta. L’obiettivo, avrebbe ribadito, è evitare una guerra commerciale che, se gestita con leggerezza, potrebbe nuocere a tutte le parti coinvolte. Il leader di Forza Italia avrebbe inoltre chiarito il significato delle sue recenti dichiarazioni sui “populisti quaquaraquà”, al centro di un acceso confronto con la Lega di Matteo Salvini nei giorni scorsi. Secondo il ragionamento del ministro, i “quaquaraquà” si trovano ovunque e sono coloro che non comprendono la delicatezza del momento. Tajani avrebbe infine rinnovato l’invito al buon senso nei rapporti con i partner europei.
Nel corso del vertice sull’Ucraina a Palazzo Chigi, è stato “riaffermato l’impegno alla costruzione, insieme ai partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti, di garanzie di sicurezza solide ed efficaci per l’Ucraina che trovano fondamento nel contesto euroatlantico”, ciò anche “sulla base di un modello che in parte possa ricalcare quanto previsto dall’articolo 5 del Trattato di Washington, ipotesi che sta riscontrando sempre più interesse tra i partner internazionali”. Così si legge in una nota di Palazzo Chigi, a proposito dell’incontro di questa mattina convocato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista della sua partecipazione al vertice sulla pace e la sicurezza dell’Ucraina in programma domani a Parigi. Alla riunione hanno preso parte il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani (in video-collegamento), il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Il vertice sull’Ucraina presieduto dalla premier Giorgia Meloni “ha permesso di ribadire che non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad un’eventuale forza militare sul terreno”, si legge in una nota della Presidenza del Consiglio. Durante la riunione è stato, infine, affrontato “il tema dell’attuazione e del monitoraggio del cessate il fuoco, su cui si sta facendo spazio un possibile ruolo delle Nazioni Unite, che il governo italiano sostiene da tempo”, viene spiegato.
“Noi come Lega abbiamo la testa dura, ci ostiniamo a parlare di vita reale, mentre il 90 percento dei giornalisti vorrebbero fare domande sui retroscena dei vertici, visto che leggo ricostruzioni surreali è inutile perdere tempo”. Lo ha detto Matteo Salvini, alla Camera per una iniziativa della Lega sulla sanità. “Noi parliamo di salute, mentre in Europa qualcuno pensa di spendere 800 miliardi dei nostri figli per comprare armi. L’Europa invece ci dovrebbe permettere di fare debito sano, italiano, per formare medici, infermieri”. “Se dobbiamo lasciare un debito non lo dobbiamo fare per preparare guerre, ma per salvare vite”, aggiunge. Poi: “Il vertice è andato benissimo”. Lo ha detto Matteo Salvini, arrivando alla Camera per una conferenza stampa della Lega sulla Sanità.
“Vogliamo fortemente questa mozione perché il Parlamento deve votare su questo piano di riarmo. Non possono portarci a un’economia di guerra senza neppure il voto dei cittadini, e noi vogliamo un dibattito pubblico e che i tanti cittadini contrari hanno voce. E’ per questo che ci ritroveremo il 5 aprile qui a Roma a dire no a questo piano di riarmo”. Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, parlando con i cronisti davanti a Montecitorio. “In queste ore la Commissione europea – aggiunge – ha addirittura varato un piano per allarmare i cittadini. Ci chiedono di riempire le nostre case con le alimentari scorte, ma i cittadini non riescono neppure a riempire il carrello della spesa quotidiana. Ci chiedono di fare scorte di farmaci, tanti cittadini rinunciano anche alle cure immediate e non possono comprare i farmaci”. “Vogliamo un’Europa sociale, contro il carovita, contro il caro bollette, per tutelare famiglie e imprese. No al piano di riarmo”, conclude Conte.
La mozione presentata dal Movimento 5 stelle alla Camera, con primo firmatario il capogruppo Riccardo Ricciardi, secondo quanto apprende l’Adnkronos, impegna il governo in primis “a non proseguire nel sostegno del piano di riarmo europeo ‘ReArm Europe/Readiness 2030′”. I pentastellati chiedono poi all’esecutivo, “al fine di recuperare i valori fondanti dell’Unione europea, a sostenere nelle opportune sedi europee la sostituzione integrale del ‘ReArm Europe/Readiness 2030’ con un piano di rilancio e sostegno agli investimenti che promuovano la competitività, gli obiettivi a lungo termine e le priorità politiche dell’Unione europea quali: spesa sanitaria, sostegno alle filiere produttive e industriali, incentivi all’occupazione, istruzione, investimenti green e pubblici europei, per rendere l’economia dell’Unione più equa, competitiva, sicura e sostenibile”. Si chiede poi di “dare seguito tempestivamente, per quanto di competenza, al dettato normativo di cui all’articolo 4 della legge n. 234 del 2012, al fine di aggiornare costantemente gli organi parlamentari competenti in merito alle evoluzioni in materia di difesa di cui in premessa, nel rispetto del dialogo politico ea salvaguardia delle prerogative parlamentari alla luce di quella che i firmatari del presente atto ritengono essere la nuova postura bellicista assunta dalla Commissione europea”.