UE: VON DER LEYEN RIELETTA PRESIDENTE COMMISSIONE CON 401 VOTI
Ursula Von der Leyen è stata rieletta presidente della Commissione Europea con 401 voti favorevoli, 284 contrari, 15 astensioni e 7 schede nulle. Lo ha annunciato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, a Strasburgo. La maggioranza necessaria era di 360 voti, perché un eurodeputato spagnolo Toni Comin, indipendentista catalano, non si è insediato per problemi giuridici in Spagna, sicché i componenti dell’Aula sono 719, non 720. Hanno votato 707 eurodeputati.
Il voto a favore dei Verdi è stato decisivo per il bis di Ursula von der Leyen. La tedesca ha incassato 401 consensi, superando ampiamente la soglia necessaria dei 360. Con l’annunciato sostegno dei Verdi, la maggioranza su cui poteva contare con Popolari, Socialisti e Liberali avrebbe raggiunto la quota teorica di 454 voti. Sulla carta i franchi tiratori risultano quindi oltre 50.
“Stiamo lavorando tutti insieme per un «Europa forte, sui temi della crescita, della competitività, dell’economia, dell’equità sociale, lavoriamo per proteggere le persone, sui temi della difesa e della sicurezza, ma la cosa più importante e difendere la nostra democrazia, che è sotto attacco dall’interno e dall’esterno”. Lo ha detto la neo rieletta presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen , rispondendo alle domande dei giornalisti. “Per questo – ha aggiunto – è cruciale che le forze democratiche lavorino insieme per difenderla”.
“Era un voto difficile, come tutti i voti segreti, e quindi il risultato è stato molto positivo. Penso che sia una notizia positiva dà anche al di là del voto in sé, perché è un segnale di stabilità che l’Unione europea in un momento internazionale veramente angoscioso”. Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti dopo il voto della plenaria del Parlamento Ue per la riconferma di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione.
Von der Leyen e’ stata riletta “bene, con una larga maggioranza, ha fatto un bel discorso, pero’ c’e’ un programma di apertura sociale molto forte e di coesione, quindi oggi sono contento”. Cosi’ Romano Prodi, parlando con i giornalisti a margine del convegno della Fondazione Aristide Merloni ha dedicato a “La strategia UE dei prossimi 5 anni: interessi europei e italiani” e in corso a Portonovo. Prodi ha parlato anche di un “discorso molto forte, ma il susseguente voto e’ stato condizionato dai veti nazionali”. Secondo il past president della Commissione Europea, “lo scrutinio segreto a 401 voti e’ una bella pagina”. “Avessi avuto io gli stessi voti” di Von der Leyen , ha poi chiosato intervenendo in sala.
“La delegazione di Fratelli d’Italia, in stretto contatto anche con la presidente Giorgia Meloni , dopo un’approfondita analisi dei passaggi degli ultimi giorni e dopo aver ascoltato il discorso della candidata presidente Von der Leyen questa mattina ha deciso di non sostenere la rielezione di Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione europea”: lo ha detto il capodelegazione di Fdi al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, dopo il voto che ha visto la riconferma di Ursula Von der Leyen alla guida della Commissione europea. “Lo abbiamo fatto pur avendo apprezzato lo spirito collaborativo che ha caratterizzato il rapporto tra Ursula Von der Leyen e il governo italiano, la presidente Meloni , su alcuni temi in particolare mondo: considerare all’attuazione del PNRR e anche alla svolta che c’è stata anche all’impulso del governo italiano sulle tematiche migratorie, l’attenzione alla dimensione esterna, gli accordi realizzati con i Paesi del Nordafrica per contenere l’immigrazione irregolare”, ha spiegato. “Ciò nonostante, le scelte che sono state fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra allargato fino ai Verdi che sono arrivati addirittura ad annunciare un loto voto a favore della presidnete Von der Leyen , hanno reso impossibile il nostro sostegno a questa riconferma perché riteniamo che non venga dato seguito a quel forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno e che non viene ricevuto in alcun modo dalla presidente Von der Leyen e della maggioranza che oggi l’ha sostenuta in quest’aula “, ha sottolineato Fidanza.
“La delegazione degli eurodeputati Pd ha deciso di sostenere la candidata alla presidenza della Commissione europea, riconfermando Ursula von der Leyen per un secondo mandato”. È quanto dichiara la delegazione del Partito democratico al Parlamento Ue in una nota. Per il Pd il discorso di von der Leyen alla plenaria e le linee guida politiche “vanno nella direzione da noi auspicata”. Per il Pd diverse richieste S&d sono state accolte, per esempio: esclusione della destra, condanna all operato di Viktor Orban, impegno per il clima e il green deal, un Clean industrial deal e un Industrial decarbonisation accelerator act; completamento dell’Unione Europea della salute; una nuova strategia dell’Ue contro la povertà. “Useremo le audizioni dei commissari europei per approfondire e far luce sui punti del suo programma che non ci soddisfano pienamente o che richiedono impegni più specifici, a partire dal versante investimenti degli e delle risorse comuni, alle misure specifiche a tutela della biodiversità e degli ecosistemi naturali, fino al tema migrazione, su cui rigetteremo un approccio incentrato sull’aspetto securitario, manchevole delle garanzie sui diritti umani e sul salvataggio delle persone in mare”, conclude il Pd.
“In tutto questo” sul voto per la presidenza della Commissione Ue” la premier Meloni non è riuscita a farsi valere, a incidere. È andata in tilt, schiacciata dal contrapposto pressante di Tajani e di Salvini, con un Governo completamente spaccato. Ha condotto trattative fino all’ultimo secondo, con un nulla di fatto. Ora ci racconterà che è stata coerente: sì, certo, dopo aver accettato di tutto da Bruxelles in questi due anni di governo Ci ritroviamo con un’Italia irrilevante , mentre siamo un Paese fondatore, che in Europa deve pesare di diritto. Noi 5 anni fa siamo stati decisivi nel condizionare il programma europeo di Von der Leyen fino a ottenere i 209 miliardi di Ora Meloni ha deciso di tenere l’Italia in panchina”. . Così Giuseppe Conte, leader del M5S, in un post pubblicato su X.
“Il voto di Giorgia Meloni contro Von der Leyen è un grave errore e un danno per l’Italia. Il modo in cui il presidente del Consiglio ha gestito questa partita è stato obiettivamente imbarazzante. L’esito è la scelta di schierare l’Italia in una minoranza antieuropea che accresce l’isolamento di un Governo che oggi ha già pessimi rapporti con gli esecutivi di Francia, Spagna e Germania Il problema è sempre lo stesso: Meloni non riesce mai a mettere il suo ruolo di Presidente del Consiglio davanti a quello di capo partito”. Lo scrive su X il leader di Azione Carlo Calenda.