
Romano Prodi si è spazientito di fronte alla domanda di un giornalista, Lavinia Orefici, del programma Quarta Repubblica, di Mediaset, che gli chiedeva cosa pensasse di alcune frasi del Manifesto di Ventotene citate mercoledì alla Camera dalla premier Giorgia Meloni, “la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio”. “Ma che cavolo mi chiede? – ha ribattuto l’ex premier ed ex presidente della Commissione europea, a margine della presentazione del libro ‘Il dovere della speranza’ – Io mai detto una roba del genere in vita mia”. “È un passaggio nel Manifesto di Ventotene”, ha replicato il giornalista, a cui il fondatore dell’Ulivo si è poi rivolto con tono sarcastico: “Lo so benissimo signora, credo non sono neanche un bambino. Ma era nel 1941, gente messa in prigione dai fascisti… Cosa pensavano secondo lei, al trattato o all’articolo secondo della Costituzione? Ma il senso della storia ce l’ha lei o no?”. “Volevo sapere cosa ne pensavo – ha detto il giornalista – visto che era stato citato”. “Allora le cito un verso di Maometto e lei mi dice cosa lei pensa di Maometto? – ha risposto Prodi – Questo è far politica in modo volgare, scusi”.
“Il presidente Prodi – racconta poi in serata Orefici – oltre a rispondere alla mia domanda con tono aggressivo e intimidatorio, ha preso una ciocca dei miei capelli e l’ha tirata. Ho sentito la sua mano fra i miei capelli, per me è stato scioccante”. “Nessuno strattone o tirata di capelli”, fa sapere Prodi che spiega: “come tutti i giornalisti e le persone presenti possono testimoniare ho appoggiato una mano sulla sua spalla perché stava dicendo cose assurde”. “Sono proprio messi male”, commenta il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami. Per il responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, è stata una “aggressione sessista”. “La sinistra – attacca – crede nella libertà di stampa solo se le domande non vengono fatte a loro. Mi auguro che l’ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa si esprimano senza indugi in difesa alla giornalista”.
“Meloni si dovrebbe rendere conto che tutti vanno a Washington e lei no perché non c’e’ più’ bisogno dell’Italia. Cosi’ rischiamo di essere Arlecchino servo di due padroni. Chirac mi diceva sempre: non c’e’ Europa senza l’Italia. Purtroppo non e’ piu’ cosi’. Il futuro cancelliere tedesco Merz si e’ fatto sfuggire che a sostegno del tandem franco tedesco, c’e’ la Polonia e non piu’ l’Italia. Questo e’ un nostro dramma nazionale”. Lo afferma Romano
Prodi in un’intervista al Corriere della Sera.
“‘Questa destra incapace vive perché la sinistra non è saggia’. E su Ream ‘avrei votato sì. Anche se si poteva cambiare nome fin dall’inizio. Era chiaro che si sarebbe trattato di un progetto di collaborazione di lungo periodo tra i Paesi europei!’. Grazie come sempre al Prof Prodi che ci spinge ad uscire da un dibattito polarizzato e superficiale. Abbiamo bisogno di visione e riflessione e questa intervista è un aiuto prezioso”. Lo scrive sui social la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, citando alcuni passaggi dell’intervista rilasciata dall’ex premier al ‘Corriere della Sera’.