VIA LIBERA DEL CDM AL DEF LIGHT. CALA PIL E RISALE DEBITO. GIORGETTI: PESA ZAVORRA SUPERBONUS
Dal Cdm al Def light concordato con Bruxelles. Il testo è stato inviato al Parlamento. Il PIL del 2024 è stato fissato al +1%. Il taglio del cuneo fiscale sarà replicato nel 2025, assicura Giorgetti. Il debito pubblico in risalita “è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del Superbonus nei prossimi anni”, spiega il ministro dell’Economia.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il Documento di economia e finanza ( DEF ) 2024. In considerazione della necessita’ di attendere la conclusione dell’iter di approvazione delle nuove regole di programmazione economica dell’Unione Europea, che introducono il Piano fiscale-strutturale di medio termine quale strumento per l’indicazione degli obiettivi di legislatura, il DEF non riporta il profilo programmatico. La tempistica stabilita nelle norme transitorie prevede che il Piano sia approvato entro il 20 settembre prossimo. A legislazione vigente, gli andamenti sono sostanzialmente in linea con il profilo programmatico della NADEF 2023.
Le cifre approvate dal consiglio dei ministri sono a legislazione vigente: per il governo le scelte del Superbonus compromettono gran parte delle possibilità di movimento. Non è la prima volta, dice il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Prima è stato già presentato in questa versione ‘asciutta’ sempre in situazioni straordinarie dai governi Monti, Gentiloni, Conte (durante l’emergenza Covid) e Draghi, proprio prima del passaggio di consegne a Meloni.
Il quadro tendenziale prevede, per il 2024, un Prodotto interno lordo all’1%, Deficit al 4,3 e il debito al 137,8 percento. Il prossimo anno, invece, il Pil è stimato all’1,2%, il deficit al 3,7 e il debito al 138,9%. Nel 2026 la previsione è Pil all’1,1%, deficit al 3 e debito al 139,8 percento, infine nel 2027 le stime vedono il Pil allo 0,9%, il deficit al 2,2 e il debito al 139, 6. “Le nostre previsioni sono, per quanto riguarda la crescita economica, riviste al ribasso rispetto alla Nadef, ma le previsioni sono assai complicate da fare in un quadro internazionale geopolitico complicato”, spiega Giorgetti. Che sui bonus dice, senza troppi giri di parole: “L’impatto del Superbonus e simili è, ahimè, devastante”. Entrando poi nel dettaglio: “L’andamento del debito è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del pagamento dei crediti fiscali del Superbonus per i prossimi anni, come è stato ampiamente detto: quando questa enorme massa dei 219 miliardi di crediti edilizi scenderà in forma di compensazione, quindi di minori versamenti nei prossimi anni, diventerà a tutti gli effetti debito pubblico, anche ai fini contabili, oltre a esserlo già oggi, di fatto, in termini di impegni assunti dai cittadini italiani”. L’obiettivo del governo resta comunque quello di “confermare la decontribuzione, che scade nel 2024 e che intendiamo assolutamente replicare nel 2025”, dice ancora Giorgetti.
“Siamo molto preoccupati per il Def , presentarlo senza la parte programmatica è da governo dimissionario. E’ da Camere sciolte e da fine legislatura che invece è al secondo anno”. Lo ha detto il presidente dei senatori Dem, Francesco Boccia. “E’ molto grave che si presenti un Def con una correzione dei conti in negativo con minore crescita, deficit e debito che aumentare e non sapere cosa si farà nel 2025 perché, a parte la promessa scritta sulla sabbia del rinnovo del cuneo fiscale, non c’è null’altro”, spiega Boccia. “Dai nostri calcoli – assicura – mancano almeno 20 miliardi”.
“Il documento di economia e finanza è un atto realistico improntato alla serietà, sobrietà e allo sviluppo. Non ammettiamo lezioni da parte di quelle sinistre che hanno voluto il superbonus, che peserà 200 mld di debito pubblico e che ha tolto risorse alla sanità, alla scuola, alle pensioni”. Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia ai tg.