
Una doccia fredda ha gelato il Bundestag: Friedrich Merz, leader dell’Unione CDU-CSU, non è riuscito a ottenere la maggioranza necessaria per essere eletto Cancelliere. Un evento senza precedenti dal 1949, che getta un’ombra di incertezza sul futuro politico del Paese. Merz, forte del sostegno della Grande Coalizione (CDU-CSU e SPD), necessitava di almeno 316 voti su 630 deputati. Nonostante i 328 voti teoricamente a sua disposizione, il risultato è stato un clamoroso fallimento: solo 310 voti a favore, 307 contrari, 3 astenuti e un voto nullo.
La sconfitta evidenzia una profonda spaccatura all’interno della coalizione, con almeno 18 “franchi tiratori” che hanno tradito l’accordo. L’Ufficio di presidenza del Bundestag si è immediatamente riunito per definire il calendario dei prossimi turni di votazione, mentre l’Afd (Alternative für Deutschland) ha già invocato nuove elezioni. La mancata elezione di Merz al primo scrutinio rappresenta un terremoto politico, aprendo scenari complessi e imprevedibili per la Germania.
Un evento senza precedenti ha scosso la Repubblica Federale Tedesca: la nomina di Friedrich Merz a Cancelliere è stata clamorosamente bocciata al primo turno di votazione al Bundestag. La notizia, giunta come un fulmine a ciel sereno, ha gettato nello sconcerto il leader della CDU e l’intero paese.
Secondo i media tedeschi, è la prima volta nella storia della Repubblica Federale che un candidato Cancelliere viene respinto dai “franchi tiratori” della propria coalizione durante la nomina. Questo risultato inatteso ha proiettato la Germania in un territorio politico inesplorato.
La Costituzione tedesca, tuttavia, fornisce un quadro per la gestione di questa crisi. L’articolo 63.3 della Legge Fondamentale stabilisce che: “Se il candidato non ottiene la maggioranza assoluta dei membri del Bundestag, si svolge un secondo round. Il Bundestag ha 14 giorni per eleggere un altro candidato Cancelliere”. Inoltre, non ci sono limiti al numero di votazioni, ma è sempre richiesta la maggioranza assoluta.
Qualora anche il secondo round non producesse risultati, si procederebbe a una terza fase, in cui una nuova elezione si svolgerebbe immediatamente e il candidato con il maggior numero di voti sarebbe eletto Cancelliere. Se in questa fase il candidato ottenesse la maggioranza assoluta, il Presidente lo nominerebbe Cancelliere entro sette giorni. Tuttavia, se ottenesse solo una maggioranza relativa, il Presidente avrebbe due opzioni: nominarlo Cancelliere entro sette giorni o sciogliere il Bundestag.
La situazione attuale getta un’ombra di incertezza sul futuro politico della Germania, con interrogativi sul prossimo passo e sulle possibili conseguenze di questa crisi senza precedenti.