Anche Rosario Fiorello tra le ‘vittime’ di Harvey Weinstein. A raccontarlo e’ lo showman durante la prima puntata della sua nuova trasmissione ‘Il socialista’, in diretta audio su facebook. Fiorello, tra una battuta e l’altra, rivela di essere in possesso di una lettera “vera” in cui il produttore, dopo avere ricevuto un no dell’artista italiano a girare un suo film, gli scriveva che Hollywood gli avrebbe chiuso per sempre le sue porte. “Tutti parlano di Weinstein – esordisce Fiorello – ma su questa storia, qualunque cosa si dica, si viene attaccati”.
L‘incontro tra Fiorello e il produttore avvenne quando lo showman partecipo’ alle riprese del film ‘Il talento di Mr.Ripley’, uscito nel 1999 e prodotto dallo stesso Weinstein, con la regia di Anthony Minghella e con Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow nel cast. All’epoca, racconta Fiorello, la Paltrow era fidanzata con Ben Affleck e alle feste poteva capitare di incontrare Weinstein che, “con atteggiamento godone, seduto sul divano con le gambe aperte, ordinava champagne anche per darlo da bere alle piante”.
Alcuni anni dopo lo showman venne ricontattato per il film ‘Nine’, un musical diretto da Rob Marshall, per interpretare il ruolo di “un elegante cantante italiano che canta mentre i protagonisti parlano tra loro in una sala da ballo”. Lo stesso Fiorello afferma che non ci penso’ due volte e rifiuto’ l’offerta valutando, tra l’altro, che era agosto e che, conoscendo gli americani, lo avrebbero trattenuto 25 giorni per girare una sola scena. Fu a quel punto – rivela – che Harvey Weinstein, produttore del film, gli invio’ una lettera a sua firma. “Mi scrisse che non potevo non accettare – racconta ancora Fiorello – e che lui non poteva tollerare che un signor nessuno come me gli avesse detto no. Mi scrisse che Minghella aveva molta stima di me e cose tipo ‘come osi rifiutare’ e ‘tu forse non hai capito a chi hai detto no’, con una conclusione del tipo: ‘Dopo questo rifiuto, non lavorerai mai piu’ in America’”.