
Una svolta epocale per WhatsApp: la popolare piattaforma di messaggistica, finora immune da inserzioni pubblicitarie, si prepara a introdurre le prime funzioni di monetizzazione. La notizia, anticipata da Meta, ha già fatto breccia a Wall Street, con i titoli del colosso di Mark Zuckerberg che avanzano del 2,64%. Ma la grande novità non intaccherà le conversazioni private degli utenti: gli annunci faranno capolino esclusivamente nella sezione “Stato”, lo spazio dedicato alla condivisione di contenuti effimeri, in perfetto stile Instagram Stories.
La mossa di Meta mira a rassicurare gli oltre due miliardi di utenti attivi mensilmente, da sempre sensibili al tema della privacy. “Non vendiamo né condividiamo il tuo numero di telefono con gli inserzionisti”, specifica la piattaforma, sottolineando che “i messaggi personali, le chiamate e i gruppi di cui fai parte non saranno usati per determinare le inserzioni che potresti vedere”. Un impegno chiaro per proteggere la crittografia end-to-end che caratterizza ogni interazione su WhatsApp.
Gli annunci nello “Stato”, spiega Meta, sono stati concepiti per aiutare gli utenti a “trovare nuove aziende e ad avviare una conversazione su un prodotto o un servizio”. Verranno utilizzate solo “informazioni limitate come il Paese o la città, la lingua, i canali a cui un utente ha effettuato l’iscrizione e come si interagisce con le inserzioni”. Un approccio mirato a fornire pubblicità pertinenti senza compromettere la riservatezza.
Ma le novità non si fermano alla pubblicità. WhatsApp introdurrà anche la possibilità di abbonarsi a contenuti esclusivi all’interno dei canali, gli spazi dedicati ad aziende, testate giornalistiche e organizzazioni. Per la prima volta, gli amministratori di questi canali avranno anche l’opzione di promuoverli, aumentando così la loro visibilità. La sezione “Aggiornamenti”, che ospita sia i Canali che gli Stati, è già utilizzata da 1,5 miliardi di persone ogni giorno, un bacino d’utenza enorme che Meta intende valorizzare.
“Da anni parliamo del nostro obiettivo di sviluppare un business che non interferisca con le chat personali”, conclude Meta, convinta che la tab degli “Aggiornamenti” sia “il posto giusto per queste nuove funzioni”. La tempistica per il rollout globale di queste funzionalità non è stata ancora specificata, ma l’introduzione della pubblicità rappresenta un passo significativo per monetizzare l’enorme acquisizione di WhatsApp, costata a Meta ben 19 miliardi di dollari nel 2014.
Gli analisti di settore avevano da tempo ipotizzato l’arrivo della pubblicità su WhatsApp, vista la sua immensa portata e i tassi di coinvolgimento degli utenti. Ora, la scommessa di Meta è trovare l’equilibrio perfetto tra opportunità di business e salvaguardia della privacy, un confine sempre più sottile nel mondo digitale.
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