
Un attacco terroristico ha scosso Gerusalemme, provocando sei morti, tra cui un giovane spagnolo. L’attentato, avvenuto in un momento di forte tensione diplomatica tra Madrid e Tel Aviv, è stato perpetrato da due uomini armati che hanno aperto il fuoco su una fermata dell’autobus nel quartiere di Ramot.
L’attacco è avvenuto intorno alle 10 del mattino, quando i terroristi hanno sparato contro le persone in attesa e l’autobus di linea. La reazione immediata di un soldato fuori servizio e di alcuni civili ha portato all’uccisione degli aggressori.
Purtroppo, il bilancio delle vittime è pesante. Quattro persone sono morte sul colpo, mentre altre due sono decedute in ospedale a causa delle ferite riportate. Almeno altre sei persone sono state ricoverate in gravi condizioni. Tra le vittime c’è anche Yaakov Pinto, un venticinquenne spagnolo originario di Melilla ma residente in Israele.
La notizia della morte del giovane spagnolo arriva in un contesto di accesa tensione diplomatica tra Spagna e Israele. Proprio oggi, il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez aveva annunciato misure per bloccare la vendita di armi a Israele, accusando il governo di Netanyahu di “sterminare un popolo indifeso”.
La risposta israeliana non si è fatta attendere, con il governo che ha accusato l’amministrazione Sanchez di usare una “retorica selvaggia e odiosa” e un “continuo attacco anti-israeliano e antisemita”. In seguito, a due ministre spagnole, tra cui la vicepremier Yolanda Diaz, è stato vietato l’ingresso nel paese.
Il Ministero degli Esteri spagnolo ha definito le parole di Israele “false e calunniose”, respingendo l’accusa di antisemitismo e definendo il divieto d’ingresso “inaccettabile”. Nonostante l’escalation verbale, dopo l’attentato il governo di Madrid ha espresso “solidarietà e sentite condoglianze” alle famiglie delle vittime, ribadendo la sua “ferma condanna del terrorismo”.