‘NON ESISTONO LE CONDIZIONI POLITICHE IN FRANCIA’. RENAULT PRENDE LE DISTANZE DAL GOVERNO FRANCESE: ‘ERA UNA BUONA OPPORTUNITA”
Nulla da fare per l’accordo tra Fca e Renault. La casa automobilistica presieduta da Elkann ‘ritira con effetto immediato la proposta di fusione’, dopo il nuovo rinvio chiesto dal board del gruppo francese sotto pressing del governo di Parigi: ‘Non esistono le condizioni politiche’ in Francia per una fusione. A Wall Street il titolo FCA ha perso il 3,71% nelle contrattazioni after hours. Terminano in forte calo alla Borsa di Tokyo i titoli della Nissan e Mitsubishi Motors. A Milano il Lingotto, dopo un’apertura in rosso, ha chiuso sostanzialmente invariato (+0,09%); a Parigi invece Renault e’ affondata del 6,41%.
Il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. riunitosi sotto la presidenza di John Elkann ha deciso di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault. In una nota FCA spiega di continuare ad “essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui e’ stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti. E’ tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perche’ una simile fusione proceda con successo”. FCA esprime “la propria sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo Presidente, al suo Amministratore Delegato ed agli Alliance Partners, Nissan Motor Company e Mitsubishi Motors Corporation, per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta di FCA. FCA continuera’ a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente”. La decisione dopo che il cda di Renault, con l’appoggio dello stato francese che possiede il 15 per cento della casa automobilistica, ieri notte ha rinviato la decisione sull’offerta di fusione avanzata da FCA. La proposta avrebbe creato un maxi gruppo in grado di vendere 15 milioni di vetture. A pesare sulla mancata scelta di Renault, a quanto si apprende, anche il parere contrario in consiglio di amministrazione dei consiglieri Nissan. La societa’ giapponese e’ alleata ventennale di Renault e possiede il 15 per cento del gruppo francese.
Il presidente di Fca, John Elkann, ha spiegato la propria posizione in una lettera ai dipendenti. “La decisione di iniziare queste conversazioni con Renault e’ stata corretta. L’ampio consenso che ha ricevuto e’ stato un chiaro segnale che il nostro tempismo, cosi’ come l’equilibrio di cio’ che abbiamo proposto erano corretti”, rivendica l’esponente della famiglia Agnelli. Se la nota ufficiale del gruppo sottolineava come fosse “divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perche’ una simile fusione proceda con successo”, Elkann precisa che “la scelta di interrompere il dialogo non e’ stata presa con leggerezza ma con un obiettivo in mente: la protezione degli interessi della nostra societa’”. “Persino la miglior proposta, come lo era questa, ha poche possibilita’ di raggiungere il successo finale se le sue fondamenta si rivelano alla prova dei fatti instabili”, continua il testo di Elkann, secondo cui sarebbe stato “irragionevole” spingersi oltre. Fca ora “continuera’ a essere aperta a opportunita’ di ogni tipo” ma, sotto la guida dell’ad Mike Manley, rimane “una societa’ straordinaria, con una chiara strategia per un futuro forte e indipendente”.
Il gruppo Renault “esprime delusione per non avere l’opportunità di continuare a perseguire la proposta di Fca”. Con una nota, il gruppo francese piega che la fusione proposta era “una opportunità tempestiva, con logica industriale e grandi meriti finanziari, da cui risulterebbe un gigante dell’auto con sede in Europa”. “Siamo grati a Nissan per l’approccio costruttivo e vogliamo ringraziare Fca per i loro sforzi e il Board di Renault per la sua continua fiducia”, si legge. La casa transaplina conclude che la proposta metteva in rilievo l’attrattività di Renault e dell’Alleanza.
A Milano il Lingotto, dopo un’apertura in rosso, ha chiuso sostanzialmente invariato (+0,09%); a Parigi invece Renault e’ affondata del 6,41%. Gli investitori, a fronte di una proposta che prevedeva una fusione da oltre 30 miliardi e che avrebbe creato il terzo gruppo del settore dell’auto a livello mondiale, con la prospettiva di diventare il primo se fossero stati coinvolti anche i partner giapponesi, non hanno gradito che il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, prima abbia accolto positivamente la proposta di fusione e poi abbia calcato la mano con una serie di nuove richieste.
Il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, ha fatto sapere in un comunicato di aver preso “atto” del ritiro dell’offerta di fusione con Renault presentata da Fiat Chrysler Automobiles (Fca). “Dalla presentazione di questa offerta, lo Stato, azionista di Renault al 15,1 per cento, si e’ dimostrato aperto e ha lavorato in modo costruttivo con le parti”, afferma Le Maire, ricordando che si era arrivati a un accordo su tre dei quattro grandi temi al centro dei negoziati. “Renault, all’interno dell’alleanza con Nissan e Mitsubishi, detiene l’insieme delle capacita’ per rilevare le sfide alle quali bisogna far fronte nel settore dell’automobile, soprattutto in materia di auto elettrica e di riduzione delle emissioni”, sostiene inoltre Le Maire.
“L’esito dei negoziati tra Fca e Renault dimostra che quando la politica cerca di intervenire in procedure economiche non sempre fa bene. Non mi esprimo ulteriormente. Se ha ritirato la proposta è perché Fca non ha visto convenienza o per altro che noi non sappiamo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro Luigi Di Maio intervenendo a “Radio Anch’io” dopo il ritiro della proposta di fusione con Renault da parte di Fca.
Ecco il testo integrale della lettera inviata dal presidente di Fca, John Elkann, ai dipendenti. “Cari colleghi, gli scorsi giorni e le scorse settimane sono stati piu’ impegnativi del solito, avendo lavorato per presentare e poi definire la nostra proposta per una fusione trasformativa con Groupe Renault. L’impegno, la forza e la creativita’ di tutte le persone direttamente coinvolte sono stati davvero ammirevoli. Non meno importante e notevole e’ stato l’impegno incessante che ognuno di voi ha profuso costantemente nel proprio lavoro, per proseguire gli attuali progetti in ogni nostra attivita’. La decisione di iniziare queste conversazioni con Groupe Renault e’ stata corretta, una decisione che abbiamo preso dopo esserci preparati su tutti i fronti. L’ampio consenso che ha ricevuto e’ stato un chiaro segnale che il nostro tempismo, cosi’ come l’equilibrio di cio’ che abbiamo proposto, erano corretti. La scelta di interrompere il dialogo non e’ stata presa con leggerezza ma con un obiettivo in mente: la protezione degli interessi della nostra Societa’ e di coloro che lavorano qui, tenendo chiaramente in considerazione tutti i nostri stakeholder. Persino la miglior proposta, come lo era questa – tanto da aver ricevuto positive attestazioni di stima e consenso – ha poche possibilita’ di raggiungere il successo finale se le sue fondamenta si rivelano alla prova dei fatti instabili. Ci vuole coraggio per iniziare un dialogo come abbiamo fatto noi. Quando pero’ diventa chiaro che le conversazioni sono state portate fino al punto oltre il quale diventa irragionevole spingersi, e’ necessario essere altrettanto coraggiosi per interromperle e ritornare immediatamente all’importante lavoro che abbiamo da fare. Fca, sotto la leadership di Mike Manley, e’ una Societa’ straordinaria, piena di persone eccezionali con una chiara strategia per un futuro forte e indipendente. Continueremo ad essere aperti a opportunita’ di ogni tipo che offrano la possibilita’ di rafforzare e accelerare la realizzazione di questa strategia e la creazione di valore. Ora pero’, so che siete d’accordo con me, e’ tempo di concentrarci sul presente e sul conseguimento degli obiettivi che ci siamo posti per quest’anno. Grazie e buon lavoro!”.