
Il Regno Unito si prepara a un passo storico. Il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. La decisione arriva dopo che il governo di Londra aveva lanciato un ultimatum a Israele. Con il Regno Unito, anche Australia, Belgio, Canada e Portogallo riconoscono lo Stato di Palestina alla vigilia dell’Assemblea generale dell’Onu. Sono oltre 150 i Paesi del mondo ad averlo fatto. La mossa provoca l’ira di Netanyahu: ‘Non ci sarà alcuno Stato palestinese, si mette in pericolo la stessa esistenza di Israele. Per gli Stati Uniti si tratta il riconoscimento di uno stato palestinese da parte di diversi alleati chiave è “puramente simbolico” .
Già a luglio, Downing Street aveva avvertito che avrebbe formalizzato il riconoscimento entro la sessione di settembre dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Le condizioni erano chiare: un cessate il fuoco a Gaza e l’interruzione delle operazioni militari nell’enclave, oltre a un flusso adeguato di aiuti umanitari. Fonti governative hanno confermato che il peggioramento della situazione sul campo, con immagini di fame e violenza a Gaza, ha spinto il governo ad agire.
Mentre il Regno Unito si muove sulla scena diplomatica, l’offensiva di Israele a Gaza City prosegue senza sosta. L’avanzata dell’IDF, accompagnata da “pesanti bombardamenti”, continua a mietere vittime. L’obiettivo dichiarato di Israele è smantellare ciò che resta di Hamas e liberare gli ostaggi, ma la fazione islamica prova a contrattaccare, diffondendo un’immagine propagandistica dei 48 prigionieri rimasti nelle sue mani.
Questa escalation di violenza, che un funzionario ONU ha definito un “cataclisma”, ha costretto centinaia di migliaia di persone a fuggire. A contribuire alla decisione del Regno Unito ci sono anche altri fattori, come la continua espansione degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, ritenuti illegali dal diritto internazionale, e il controverso progetto di insediamento E1, che i critici vedono come un ostacolo definitivo alla creazione di uno Stato palestinese unito.
Secondo il Times, l’annuncio era stato inizialmente posticipato per non sovrapporsi alla visita del presidente statunitense Donald Trump, data la contrarietà degli Stati Uniti su questa delicata questione.
Il ministro degli Esteri belga Maxime Prevot ha celebrato il riconoscimento simbolico dello Stato di Palestina da parte del Belgio e ha chiesto sanzioni contro il governo israeliano per “forzare la mano” all’amministrazione di Benjamin Netanyahu. “Riconosciamo con chiarezza lo Stato di Palestina, la legittimita’ del popolo palestinese a vedere tale Stato. Lo formalizzeremo amministrativamente e giuridicamente in una seconda fase, ma e’ per questo che siamo molto orgogliosi di essere tra le nazioni che oggi compiranno un ulteriore passo ufficiale verso il riconoscimento”, ha dichiarato il capo della diplomazia belga in un’intervista alla radio Rtl.