Inizia in bianco, il colore simbolo della maison, e finisce in nero – con tutte le modelle in dolcevita come piaceva a Strehler – la sfilata di Laura Biagiotti al Piccolo di Milano. “Il nostro e’ un tributo a un’istituzione straordinaria che sosteniamo da 20 anni – dice Lavinia Biagiotti, visibilmente emozionata al termine della sfilata – un modo per dire che anche noi facciamo cultura con la moda, attraverso abiti ben fatti, ma anche che il teatro e’ metafora della vita, dove noi donne siamo chiamate a interpretare diversi ruoli”.
Per questo, con la collezione disegnata per il prossimo inverno, Lavinia ha voluto rendere omaggio allo “straordinario quotidiano, per donne che vivono ogni giorno e oggi lo fanno con una goccia in piu’ di consapevolezza, quella di affondare le loro radici in qualcosa di solido”. Per lei e’ il bianco, da cui e’ partita per sperimentare: ecco cosi’ la partenza tutta in candida maglia, con i cappotti e i completi a trecce, anche stampate su abiti morbidi e camicie in chiffon, portate con cappe in double. E poi la quotidianita’ affrontata in giacche dalle spalle importanti e pantaloni a vita alta in tartan, pied de poule e principe di Galles a disegni micro e marco, decorati da pietre e borchie, alternati a completi di velluto a motivi di giardini inglesi. Per la sera abiti scivolati di cashmere, accesi da piccoli cristalli. Gran finale tutto in nero, con le modelle che indossano tubini di maglia a collo alto con le scritte ‘Piccolo teatro’ e ‘Biagiotti’, a sottolineare un legame che dura da 20 anni.