Grave lutto nel mondo dello spettacolo. Il cantante jazz Al Jarreau è morto all’età di 76 anni: lo ha reso noto il manager dell’artista, che solo ieri aveva annunciato il suo ritiro dalle scene. La sua seconda priorità era la musica, e non ne aveva una terza. La prima era quella di guarire e consolare coloro che soffrono, ha dichiarato il manager Joe Gordon. Attivo fin dagli anni ’70, Al Jarreau ha spaziato in tutti i generi vocali, dal jazz fino Al pop o Al r’n’b, il che gli è valso la critica dei puristi del jazz ma anche sette Grammy Awards.
E’ morto a Los Angeles Al Jarreau. L’artista, pluripremiato per il suo jazz e per le sue canzoni R&B come ‘Breakin ‘Away’, aveva 76 anni. Ricoverato di recente in ospedale, aveva annullato le sue prossime date del tour, si legge su ‘Variety. Sette volte vincitore del Grammy (ma con all’attivo ben 25 nomination), Al Jarreau ha conquistato il primo oscar della canzone nel 1978 e l’ultimo nel 2007. Nato il 12 aprile 1940 a Milwaukee, Wisconsin, figlio di un vicario, aveva iniziato a cantare da piccolo nel coro gospel della chiesa locale per poi darsi al jazz. Il suo primo album risale al 1965, ma è tra gli anni ’70 e gli anni ’80 che Al Jarreau viene consacrato maestro indiscusso del pop-jazz americano, partecipando ai più importanti jazz festival internazionali. Il suo ultimo album è “My Old Friend: Celebrating George Duke”, pubblicato nel 2014 per la Concord.
L’annuncio della morte e’ stato pubblicato sul sito internet del cantante, attraverso un testo molto toccante: “Alcuni giorni fa mi e’ stato chiesto di descrivere Al a qualcuno che lo conosceva come uomo di successo ma non come persona – si legge sul sito – Io gli ho risposto: la sua seconda priorita’ nella vita e’ stata la musica. Non c’era una terza. La sua prima, invece, molto lontano dalle altre, era confortare chiunque che, vicino a lui, ne avesse bisogno. (?) Voleva vedere comparire un sorriso caldo e affettuoso laddove non c’era. Il messaggio pubblicato sul sito web dell’artista prosegue con alcune parole di conforto per la famiglia: “Alla moglie, Al figlio, alle sorelle e ai fratelli – si legge – vorrei dire che Al vi e’ stato molto grato per avergli permesso di condividerlo con il resto del mondo. A chiunque abbia partecipato uno dei suoi concerti, – si legge ancora – e ascoltato i suoi album, vorrei dire che aveva bisogno di voi e ci siete sempre stati, per cinquant’anni. Vi era molto grato per questo”. Ai giovani, invece, un appello: “Al vi vuole chiedere un favore. Trovate un’arte che sapete fare con passione e fatela. Con l’arte nella vostra vita, sarete una persona migliore per la vostra famiglia, per il vostro quartiere, per i vostri amici, per la vostra citta’”. Lo scorso 9 febbraio sulla pagina Facebook era stato pubblicato un messaggio di speranza: “Al Jarreau si sta rimettendo lentamente. Suo figlio ci ha riferito che ha trovato il padre cantare Moonlighting (tema principale dell’omonima serie televisiva) a una delle infermiere”.
“Un artista immenso, un funambolo della voce che riusciva a sintetizzare come nessun altro le diverse anime della Black Music. Con grande tristezza Umbria Jazz ha appreso della morte di alJarreau, protagonista di tante notti del festival”: cosi’ Umbria Jazz ricorda Jarreau in un comunicato. A Perugia – prosegue Umbria Jazz – al Jarreau e’ stato otto volte (la prima nel 1986, l’ultima tre anni fa) spesso dividendo il palco dei Giardini del Frontone e poi quello dell’arena Santa Giuliana con altre leggende del jazz e del soul (Erykah Badu, Dave Sanborn, Dianne Reeves, Roy Hargrove). Nel 2005 fu memorabile un concerto che presentava prima Jarreau, poi George Benson, mentre nel 2007 le due star si esibirono insieme per promuovere il loro disco “Givin it up”. Nel 2014 al Jarreau fu protagonista di una lunga vocal night assieme a Take 6 e Mario Biondi. Per Umbria Jazz, Jarreau era “un impeccabile professionista, ma anche un artista generoso con il pubblico. Di lui ci resta soprattutto la sua gioia di giocare con quella incredibile voce per condividere emozioni: un artista da ammirare ma soprattutto da amare”.