
Senato aula 2022
L’Associazione degli ex parlamentari interviene con una nota ufficiale per fare chiarezza sulla questione dei vitalizi, smentendo le recenti ricostruzioni di stampa che parlavano di “assalti” e “tensioni” durante l’udienza del 2 luglio scorso davanti al Collegio d’Appello della Camera.
Secondo l’Associazione, la seduta, presieduta da deputati, si è svolta in un clima di “dibattito sereno e approfondito”, senza alcuna frizione tra avvocati e collegio giudicante. Gli ex parlamentari esprimono rammarico per le “notizie imprecise che distorcono la verità dei fatti”, sottolineando in particolare la disparità di trattamento attuale tra ex senatori ed ex deputati, e persino tra gli stessi ex deputati.
Contrariamente a quanto riportato, i ricorrenti non sarebbero 1.400, ma circa la metà, e di questi circa 200 sono purtroppo deceduti. Il ricorso, dunque, riguarda una minoranza che subisce un trattamento “fortemente discriminato” rispetto alla maggioranza dei deputati e a tutti i senatori, per i quali, invece, è stato applicato il “principio costituzionale della legittima aspettativa”. La nota precisa che in Italia nessuna legge o decisione giurisdizionale ha mai sanzionato retroattivamente i cittadini, se non nelle forme stabilite dalla Corte Costituzionale, ed è proprio questo il principio su cui si basa la richiesta degli ex deputati.
Infine, l’Associazione rivela di aver presentato proposte per adeguare i vitalizi all’inflazione, un’iniziativa che, se attuata, porterebbe a un “risparmio notevole da parte della Camera dei Deputati” rispetto all’attuale obbligatoria applicazione della delibera assunta a suo tempo dall’Ufficio di Presidenza presieduto dall’onorevole Fico.
Il vitalizio non è un privilegio ma un legittimo trattamento pensionistico, strettamente legato ai contributi versati. Ne è convinto l’avvocato ed ex parlamentare Maurizio Paniz, patrocinatore dei ricorsi di circa 650 ex deputati e oltre 300 senatori sui vitalizi. In attesa della decisione della Camera, Paniz si dice fiducioso che la “sentenza” riaffermerà i “principi fondamentali nell’ordinamento giuridico italiano”, come già accaduto per i senatori.