
Nessun accordo contro l’inquinamento da plastica. A Busan, in Corea del Sud, presso il Busan Exhibition and Convention Center, sono saltate le trattative per arrivare alla firma un trattato globale. Determinante l’ostruzionismo di un gruppo di paesi produttori di petrolio. Si tratta di un accordo vitale per evitare le conseguenze piu’ disastrose dell’inquinamento da plastica.
I rappresentanti di piu’ di 170 paesi hanno cercato di trovare una soluzione per ridurre l’inquinamento da plastica che invade gli oceani. Tre i punti sui quali si è svolta una difficile discussione: la riduzione della produzione globale di plastica; la creazione di un elenco di prodotti o molecole ritenute pericolose per la salute e il finanziamento degli aiuti ai paesi di sviluppo che vorrebbero utilizzare sistemi di gestione dei rifiuti per limitare i danni da inquinamento.
Gli stati produttori di petrolio come Russia, Arabia Saudita e Iran si sono opposti a varie soluzioni. “Molte domande critiche ci impediscono ancora di raggiungere un accordo generale. Queste domande irrisolte rimangono spinose e ci vorra’ piu’ tempo per risolverle in modo efficace”, ha dichiarato l’ambasciatore ecuadoriano Luis Vayas Valdivieso, al tavolo di presidenza dei dibattiti delle Nazioni Unite. Il ministro francese dell’Industria, Olga Givernet, ha parlato di “una minoranza che continua a fare ostacolare”. “Vogliamo essere in grado di rimuovere questi ostacoli e trovare una convergenza di punti di vista”, ha detto durante una conferenza stampa.
L’allarme inquinamento da plastica è concreto. Secondo l’Ocse ‘entro il 2060 potrebbe triplicare in tutto il mondo arrivando a una produzione globale di 1,2 miliardi di tonnellate rispetto ai 460 milioni di tonnellate del 2019.