AVVIATO L’ITER DELLE SANZIONI, NON ERA MAI SUCCESSO PRIMA
La Commissione europea ha deciso di deferire la Polonia alla Corte Ue, passando all’ultima fase della procedura di infrazione sul sistema giudiziario. La Ue ha anche fatto scattare -per la prima volta nella storia dell’Unione- la procedura per avviare le sanzioni dell’art.7 dei Trattati, per il rischio di violazione grave allo stato di diritto. Varsavia pero’ non arretra, Duda firmera’ comunque la riforma della giustizia.
Nonostante l’Ue, per la prima volta nella storia, abbia oggi avviato l’iter per sanzionare Varsavia sulla riforma della giustizia, il presidente polacco Andrzej Duda ha annunciato la decisione di firmare due leggi che limitano i poteri della magistratura, mettendo i tribunali sotto un maggiore controllo politico.
Il parlamento rumeno ha approvato oggi una controversa riforma giudiziaria, malgrado il presidente abbia avvertito del rischio di un intervento dell’Unione Europea come quello promosso contro la Polonia. Con la riforma viene creato un nuovo organo in seno alla procura di stato per la supervisione delle indagini di procuratori e magistrati, un’area finora compresa nelll’attività dell’agenzia anti corruzione (Dna). Giudici e procuratori rischiano inoltre di perdere gli immobili di loro proprietà nel caso siano costretti a risarcire vittime di errori giudiziari. Il presidente rumeno Klaus Johannis ha avvertito che una simile riforma potrebbe portare l’Unione Europea ad avviare la procedura per sospendere il diritto della Romania, come è successo oggi per la Polonia. “C’è il rischio che venga attivato l’articolo 7 per queste leggi – ha affermato prima del voto in parlamento – chi pensa che non vi saranno conseguenze vive sulla luna”.