
IusFemina: intervista all’avv ANTONELLA SOTIRA, ideatrice e promotrice di Progetti Antiviolenza.
Docente di Diritto Penale alla Scuola delle Professioni Legali della Federico II di Napoli, Assistente Giuridico al Consiglio Superiore della Magistratura, da 20 anni impegnata nella promozione e tutela dei Valori di Giustizia, Legalità e Solidarietà sociale, con la sua Ass.ne IUSgustando: Simposi Giuridici, l’avv. Antonella Sotira, ha creato circuiti antiviolenza per donne e minori.
La incontriamo in occasione della Giornata Mondiale contro il Femminicidio, e ci ribadisce la sua avversione per l’uso di tale termine.
Perchè non sopporta questa parola?
Perchè le parole creano immagini e percorsi. Questo termine uccide la parola femmina ed induce a negare la bellezza del valore umano della femminilità. Non possiamo negare che esistano i reati misogini o che il numero delle vittime donne sia maggiori degli uomini, ma la Femminilità è un patrimonio culturale che appartiene anche ai maschi e che non deve essere sessualizzato.
E’ dal 2004 che ogni anno stampiamo il calendario IusFemina con i volti dei soci giuristi e della madrina Matilde Brandi, per calendarizzare il nostro impegno giuridico giornaliero, con immagini leggere e vezzose che ricordano le leggi a favore delle donne: dall’accesso al lavoro sino agli asilo nido, che eliminano alla radice il disagio ed il conflitto endofamiliare o economico.Vogliamo anche affermare il diritto di ogni donna ad andare ad un appuntamento con tacco 12 e minigonna. Come ci ricorda la sociologa Alessandra Sannella la responsabilità sociale della femminilità esige il rispetto della sensualità per evitare che la sessizzazione violenta della bellezza.

Quest’anno lei ha presentato un nuovo progetto di prevenzione della violenza di che si tratta?
Stiamo combattendo una guerra culturale e giuridica ed abbiamo bisogno, oggi più che mai, anche per la pandemia in atto, di una visione rosea. Il progetto IusPINK è una prospettiva rosea di leggi e servizi per i cittadini deboli utili ad impedire l’exitus rosso sangue dei reati endofamiliari e misogeni. Con il suggello di due Ordini degli Avvocati di Roma e Napoli, dell’Universita Federico II e di Cassino, ho costituito un team di giuristi, sociologici, psicoterapeuti, giornalisti, politici, scrittori, adolescenti ed imprenditori, per investire tempo e danaro nella cura e tutela della paura e del disagio sociale dei soggetti fragili, che non sono solo le persone offese dal reato.La tutela della vittima non esclude quindi la difesa e la tutela del carnefice? Conoscere la “vicenda e la storia” familiare della vittima ci consente di individuare l’esigenza di tutela dei minori o di qualsiasi altro “anello” della spirale della violenza, compreso il carnefice. Un colpevole ha diritto alla giusta condanna ma anche al sostegno per curarsi, ravvedersi, riabilitarsi e ricostruire relazioni umane sane. I carnefici restano padri, figli, fratelli di altri soggetti ma soprattutto restano cittadini “deboli”a cui occorre dare sostegno per evitare reiterazioni del reato. Ecco perchè ho definito il Progetto un circuito di sicurezza che parte dalla famiglia e prevede pit stop di consulenza e assistenza legale, psichica, economica e culturale del nucleo familiare o della singola persona e che garantisca anche la libertà di movimento dei soggetti e quindi la reiterazione dei reati nelle c.d. “fasi di interregno” prima del processo o dopo la condanna.
IusFemina, IusPink, IusArtelibri, come si coniugano tutti questi progetti?Creando gruppi di lavoro e comitati scientifici diversi per ogni “obiettivo” dell’associazione. Esemplico per l’obettivo mobilità in sicurezza abbiamo messo in campo l’on.le Beppe Donina della Lega della Commissione Trasporti, l’avv. Saveria Mobrici, Presidente della Camera Penale Militare di Roma, l’avv. Giuseppe Belcastro della Camera Penale di Roma, la giornalista Anna La Rosa, l’avv.Antonino Galletti, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, l’avv. Elena De Rosa, Tesoriere dell’Ordine Avvocati di Napoli, e l’avv.Maria Luisa Bortolozzi.Mentre per IusArtelibri abbiamo schierato gli scrittori magistratiAngeloMartinelli, Bruno De Filippis, Paola Di Nicola elo stilista astrologo Massimo Bomba con il suo libro “La Papessa disse alla Luna”, perchè i libri evocano immagini e percorsi anche esoterici e sprituali da seguire. Ma anche il cibo ha il suo valore e per questo ho scelto la collega Emanuela Mirabelli che produce vino rosato biologico: la nostra è una battaglia di civiltà ed occorre utilizzare tutti i tasselli culturali per indurre cambiamenti sociali che diventano leggi e provvedimenti giudiziari migliori.
Le misure anticovid hanno limitato la tutela della violenza?Il Covid ha amplificato i confilitti e i reati endofamiliari, ma questi illeciti hanno una corsia preferenziale di urgenza, attenzione, ed emergenza che non consente ad avvocati e magistati alcun rinvio. Siamo in trincea per motivi di salute, ma conosciamo il Valore della Resistenza. Vorremmo solo avere armi migliori ed è per questo che il nostro Progetto è già un articolato disegno di legge.