Un’Europa unita e più efficiente, capace di resistere agli “attacchi esterni e interni” e di porsi come “perno di dialogo internazionale” per un nuovo sistema di convivenza globale. Questo il forte monito lanciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione dell’edizione 2025 di “YouTopic Fest” presso la Città della Pace di Rondine.
Il Capo dello Stato ha sottolineato l’urgenza per l’Europa di compattarsi contro chi “coltiva il desiderio di ritornare alla contrapposizione fra nazionalismi”, evocando scenari pericolosamente simili a quelli dei “secoli passati”. Mattarella ha ribadito come questo sia il compito primario dell’Unione Europea e, di conseguenza, dell’Italia al suo interno: “ricostituire un clima, una condizione, un sistema che allontani le tentazioni che in questo momento ci stanno atterrendo così gravemente”.
Il Presidente ha poi ampliato la visione, indicando l’Europa come attore chiave per “ridisegnare tutti insieme un nuovo sistema di sicurezza, di coesistenza, di collaborazione che allontani gli spettri che stiamo vedendo della guerra e di un contrasto così radicale”. Con un chiaro riferimento al disorientamento globale, Mattarella ha evidenziato come il mondo sia stato “stravolto in questi anni” rispetto alle aspettative di pace e disarmo progressivo emerse all’inizio degli anni ’90.
Mattarella ha denunciato il brusco risveglio da quell’illusione di pace, causato dalle “guerre in Europa e intorno all’Europa”, dal “rifiuto di rispetto delle regole del diritto internazionale” e dal “rifiuto del ruolo delle organizzazioni internazionali”. Ha criticato il ritorno a “concezioni di politica di potenza nazionale” e alla “volontà di dominio sugli altri popoli”, che alterano l’equilibrio necessario a garantire l’assenza di conflitti. “Finché non riusciremo a eliminare, a estirpare, dalla vita del mondo la volontà di dominio sugli altri,” ha ammonito il Presidente, “l’equilibrio è quello che impedisce le tentazioni di prepotenza e di dominio”. Questo obiettivo, ha precisato, si raggiunge “ricostruendo un sistema di rapporti internazionali che ripristini il rispetto delle regole e il rispetto vicendevole tra tutti i Paesi”.
Il Presidente ha ribadito il concetto di pace come “progetto condiviso tra cittadini e istituzioni”, un principio fondante della Repubblica Italiana e della sua Costituzione, nata proprio da quella “spinta comune” post-bellica. Anche quando si è “costretti a fare uso delle armi per resistere al terrore, all’orrore della violenza”, ha concluso Mattarella, “l’obiettivo era sempre quello della pace e della collaborazione tra i popoli”.

A margine del suo intervento, il Presidente Mattarella ha anche menzionato brevemente il suo incontro con il Pontefice, affermando di aver “portato al Papa l’affetto dell’Italia”.
Sergio Mattarella ha compiuto oggi la sua prima visita ufficiale a Papa Leone XIV, un incontro carico di significato che segue il primo saluto avvenuto lo scorso 18 maggio, in occasione della messa di inizio Pontificato del nuovo Pontefice. Il Capo dello Stato, accompagnato dalla figlia Laura, dagli altri due figli con i rispettivi coniugi e i nipoti, è stato ricevuto nella Biblioteca del Palazzo Apostolico per un colloquio di circa un’ora.
Il Pontefice ha accolto il Presidente Mattarella indossando la mozzetta rossa e la stola papale, in un’atmosfera di sorrisi e una calorosa stretta di mano che ha subito evidenziato la cordialità tra i due. Durante l’incontro, Papa Leone XIV ha omaggiato Mattarella con un medaglione, una copia del messaggio di Papa Francesco per la pace e un prezioso volume sulle opere d’arte del Palazzo Apostolico in Vaticano.
Il Presidente italiano, dal canto suo, ha ricambiato i doni ricordando di aver visitato la tomba di Papa Francesco il giorno prima del Conclave. Ha offerto al Pontefice due volumi del ‘500 con rilegatura settecentesca, tra cui una vita di Sant’Agostino, e l’omelia del Papa dell’epoca. “Bello, molte grazie”, ha commentato Papa Leone XIV in un gesto di apprezzamento.


Subito dopo il faccia a faccia con il Santo Padre, il Capo dello Stato ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, affiancato da monsignor Miroslaw Wachowski, sottosegretario per i rapporti con gli Stati. La Sala Stampa della Santa Sede ha riferito che “durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato è stato espresso compiacimento per le buone relazioni bilaterali esistenti”. Al centro delle discussioni, temi di carattere internazionale, con particolare attenzione ai conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente. Sono state inoltre affrontate “alcune tematiche di carattere sociale, con speciale riferimento al contributo della Chiesa nella vita del Paese”.
La delegazione italiana al seguito del Presidente includeva figure di spicco come il Ministro degli Affari Esteri e Vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, l’Ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto, e il Segretario Generale del Quirinale, Ugo Zampetti.
Nel pomeriggio, intervenendo all’inaugurazione dell’edizione 2025 di ‘YouTopic Fest’ presso la Città della Pace di Rondine, il Presidente Mattarella ha ripreso i temi della pace e dell’unità europea, sottolineando il forte legame con il suo recente incontro in Vaticano. “Ho portato al Papa l’affetto dell’Italia”, ha esordito il Capo dello Stato.


Mattarella ha rinnovato il suo invito all’azione, affermando che “il compito dell’Europa è quello di divenire uno dei perni di dialogo internazionale nella comunità del mondo, per ridisegnare tutti insieme un nuovo sistema di sicurezza, di coesistenza, di collaborazione che allontani gli spettri che stiamo vedendo della guerra e di un contrasto così radicale”. Ammettendo che “siamo tutti disorientati da quel che avviene”, il Presidente ha richiamato ancora una volta l’UE ad “essere unita e più efficiente”, per resistere “agli attacchi che subisce dall’esterno e dall’interno, da chi coltiva il desiderio di ritornare alla contrapposizione fra nazionalismi, a condizioni che assomigliano pericolosamente a quelle del mondo dei secoli passati”.
La pace, ha insistito Mattarella, deve essere “un progetto condiviso tra cittadini e istituzioni: così sono nate la nostra Repubblica e la nostra Costituzione”. Rivolgendosi ai giovani che chiedono alle istituzioni “passi concreti” verso la pace e lo stop alla corsa al riarmo, il Capo dello Stato ha concluso con una forte sottolineatura: “Anche quando si è stati costretti a fare uso delle armi per resistere al terrore, all’orrore della violenza contro persone, contro comunità, l’obiettivo era sempre quello della pace e della collaborazione tra i popoli”.