
Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e 1 astenuto l’aula del Senato ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul dl Sicurezza, ovvero su ddl di conversione in legge del decreto contenente disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, nel testo approvato dalla Camera. Il provvedimento, pertanto, con il via libera in seconda lettura diventa legge.
Clima tesissimo al Senato dove il dibattito sul decreto sicurezza è degenerato in una vera e propria bagarre. La seduta è stata sospesa dal Presidente Ignazio La Russa a seguito della vibrante protesta inscenata dai senatori di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, che hanno occupato lo spazio davanti ai banchi del governo urlando “vergogna” e invocando la conferenza dei capigruppo.
La protesta è esplosa anche e soprattutto in reazione alle controverse dichiarazioni pronunciate ieri dal senatore di Fratelli d’Italia Andrea Berrino. “Le donne che fanno figli per poter rubare, non sono degne di farlo. Un bambino sta più sicuro in carcere che a casa con genitori che li concepiscono per andare a delinquere…”, ha affermato Berrino, scatenando un’ondata di indignazione. Immediata la replica del senatore dem Roberto Sensi su X: “Raramente ho sentito parole più crudeli. Mi auguro sia solo una livida propaganda e che non lo pensi davvero”.
Oltre alle parole di Berrino, la protesta delle opposizioni si è concentrata sulla norma che inasprisce le pene per i manifestanti che occupano le strade. Seduti al centro dell’Aula di Palazzo Madama, in una sorta di “resistenza passiva”, i senatori hanno esposto cartelli con la scritta “denunciateci tutti”, in riferimento all’introduzione del reato di blocco stradale che, nel decreto, non sarà più un illecito amministrativo ma un reato penale. La conferenza dei capigruppo, conclusasi prima della ripresa dei lavori, ha evidenziato le “critiche al testo” delle opposizioni, che in coro hanno parlato di “svolta autoritaria”.
Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e 1 astenuto, l’assemblea di Palazzo Madama ha dato il via libera definitivo al dl Sicurezza, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia, come già nell’aula della Camera. Il testo, approvato dal Cdm il 4 aprile scorso e poi licenziato giovedì dall’aula di Montecitorio senza modifiche è rimasto in Senato poche ore.
Il decreto sicurezza, già votato alla Camera il 29 maggio, introduce 14 nuovi reati e diverse aggravanti, suscitando forte contestazione da parte delle opposizioni che denunciano una “compressione del dibattito parlamentare” e “norme autoritarie”. L’obiettivo dichiarato della maggioranza è rafforzare il contrasto a terrorismo, criminalità organizzata e occupazioni abusive, tutelare le forze dell’ordine e contrastare la diffusione della cannabis light.
Tra le principali novità del testo:
- Divieto sulla cannabis light: Viene stabilito il divieto totale di produzione, commercio e trasporto delle infiorescenze di cannabis, anche a basso contenuto di Thc, bloccando l’intera filiera.
- Maggiore tutela per le forze dell’ordine: Inasprimento delle pene per reati di lesioni, resistenza e violenza contro pubblico ufficiale, con aggravante specifica. Le forze dell’ordine potranno essere dotate di bodycam e strumenti di videosorveglianza, e sarà previsto un sostegno economico fino a 10.000 euro per le spese legali.
- Repressione dell’occupazione abusiva: Introdotto per la prima volta il reato di occupazione arbitraria di immobile, con poteri alla polizia giudiziaria di ordinare il rilascio immediato anche senza mandato del giudice.
- Nuove misure per carceri e Cpr: Introdotto il reato di rivolta in carcere o nei centri per migranti, con pene da uno a cinque anni nei penitenziari e da uno a quattro nei Cpr.
- Proteste e blocchi stradali: Nuova aggravante per reati commessi nelle stazioni, mezzi pubblici o loro adiacenze. Il reato di blocco stradale o ferroviario diventa penale. Esteso l’arresto in flagranza differita per lesioni gravi o gravissime a pubblici ufficiali durante manifestazioni.
- Terrorismo e criminalità organizzata: Introdotto il reato di detenzione di materiale con finalità terroristiche e criminalizzata la diffusione online di istruzioni per atti violenti. Estese le verifiche antimafia alle imprese che aderiscono a un ‘contratto di rete’.
- Usura e sostegno alle vittime: Previsto l’affiancamento di un esperto per gli imprenditori vittime di usura, per favorire il reinserimento nel tessuto economico legale.
- Truffe e sfruttamento dei minori: Pene più severe per chi impiega minori nell’accattonaggio e nuova forma aggravata di truffa ai danni degli anziani.
- Carcere e maternità: Modificate le regole sull’esecuzione della pena per donne incinte o con figli piccoli, con caduta dell’obbligo automatico di rinvio della pena in caso di rischi di recidiva o pericolo per la collettività. Distinte le modalità di esecuzione della pena a seconda dell’età dei figli.