
Lo dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso dell’assemblea congiunta del suo partito, Ipf. “I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi. Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma cosi’ condannano solo il Paese al baratro economico e sociale – dice Di Maio – Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale”.
“Non siamo disponibili a tirare avanti purchessia. Se non ci saranno le condizioni, se gli altri partiti della maggioranza non ci staranno, se altri partiti della maggioranza si sfileranno, allora la parola passerà agli italiani. E noi saremo pronti ad andare davanti agli italiani con il nostro progetto”. Lo spiega il segretario del Pd Enrico Letta, in un incontro con la stampa a Milano, dopo lo ‘strappo’ del M5S.
“Devo ancora fare le ultime verifiche, non posso ancora dare questa indicazione”. Cosi’ il ministro per i rapporti col Parlamento, Federico D’Inca‘, in Senato, a chi gli chiede se il voto sul Dl Aiuti si svolgera’ senza che il governo ponga la questione di fiducia, ipotesi su cui da questa mattina e’ in corso una mediazione.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà è in costante contatto con Chigi sulla proposta di ritirare la questione di fiducia sul dl Aiuti. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è informato di tutti i passaggi.