MELONI, ‘PARTENARIATO CON LA CINA’ E USCITA DALLA VIA DELLA SETA

Al G20 di Delhi Meloni incontra il primo ministro cinese Li, supera la Via della Seta evocando un ‘partenariato strategico’ con Pechino e promette 3 miliardi all’Africa sul clima. 

Giorgia Meloni a Nuova Delhi firma l’accordo per il corridoio economico India-Medio Oriente-Europa, che Joe Biden definisce “un grande investimento”. Una sfida per rafforzare l’integrazione tra Asia, regione del Golfo ed Europa. A margine del G20, la premier firma l’accordo insieme a Stati Uniti, Arabia Saudita, Ue, India, Germania, Francia ed Emirati Arabi Uniti, mentre ha un bilaterale con il premier cinese Li Qiang. Viene confermata “la comune intenzione di “consolidare e approfondire il dialogo tra Roma e Pechino sulle principali questioni bilaterali e internazionali”. “Forti entrambe di una storia millenaria – sottolinea Palazzo Chigi in una nota – Italia e Cina condividono un Partenariato Strategico Globale di cui il prossimo anno ricorrerà il ventesimo anniversario e che costituirà il faro per l’avanzamento dell’amicizia e della collaborazione tra le due Nazioni in ogni settore di comune interesse”. Ma la politica estera del governo è orientata verso Stati Uniti ed Unione Europea. Anche senza il Memorandum sulla Via della Seta, che sarà archiviato, i rapporti tra Italia e Cina possono consolidarsi e crescere. E’ questo il senso del bilaterale tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il premier cinese Li Qiang. Li Qiang ha auspicato una “relazione sana e stabile”, “necessaria per un migliore sviluppo”. Il primo ministro ha anche delineato un quadro di rapporti bilaterali in cui l’Italia dovrà garantire “un ambiente imprenditoriale equo, giusto e non discriminatorio” alle aziende cinesi, mentre Pechino “continuerà ad espandere l’accesso al mercato per creare maggiori opportunità per i prodotti di qualità italiani”. 

Meloni ha anche incontrato Narendra Modi, congratulandosi per il “successo” del vertice. A Modi la presidente del Consiglio ha illustrato i temi della prossima presidenza italiana del G7, auspicando un “efficace coordinamento” con il G20. Al centro dell’agenda anche i rapporti bilaterali, in particolare la collaborazione in settori strategici, fra cui la transizione energetica, la digitalizzazione, lo spazio e la difesa.

Meloni è intervenuta anche nella prima sessione dei lavori dedicata all’ambiente, al clima e all’energia. “Il nesso clima-energia – ha detto – è sempre più importante in una fase nella quale il mondo continua ad affrontare gli effetti a cascata della crisi innescata dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina e dall’uso delle forniture energetiche come un’arma di ricatto da parte di Mosca”. “La risposta al cambiamento climatico – ha sottolineato la premier – deve riguardare davvero tutti, altrimenti pensare che possa portare risultati apprezzabili è pura utopia. E al di là degli impegni sul contenimento del riscaldamento in corso, dobbiamo considerare prioritaria l’adozione di tutte le misure utili alla mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano soprattutto sui Paesi del sud globale”. L’Italia “aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi” e “sostenere la sicurezza energetica delle nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”. In quest’ottica rientra il Piano Mattei, su cui il governo sta lavorando, ma anche la decisione di destinare all’Africa oltre il 70% del Fondo Italiano per il clima: 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per iniziative di mitigazione e adattamento. 

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