ACCORDO AL G20 SUL LINGUAGGIO DA USARE PER L’UCRAINA 

Gli sherpa del G20 hanno raggiunto un accordo sulla parte delle conclusioni che riguarda la guerra in Ucraina. Il linguaggio di questa versione del comunicato congiunto sarebbe riuscito a superare le differenze con Mosca, grazie a una formulazione che sarebbe “sostanzialmente simile a quella del vertice di Bali in Indonesia”.

Il gruppo, viene sottolineato, è profondamente diviso sulla guerra in Ucraina, con le nazioni occidentali che spingono per una forte condanna della Russia mentre altre chiedono di concentrarsi su questioni economiche più ampie. Gli sherpa, o rappresentanti dei paesi, ha spiegato la fonte a conoscenza dei negoziati, avrebbero quindi raggiunto un compromesso sul linguaggio da utilizzare nella dichiarazione finale, che sarà adesso presentato ai leader. Nessun ulteriore dettaglio è stato reso disponibile ma, viene spiegato, l’intesa potrebbe ricalcare il linguaggio utilizzato nel comunicato rilasciato dall’Indonesia al vertice dello scorso anno a Bali, in cui si osservava che, sebbene la maggior parte delle nazioni condannasse la Russia per l’invasione, c’erano anche opinioni divergenti. 

“Il governo italiano sta lavorando per dare vita ad un ampio Piano di cooperazione e sviluppo che porta il nome di un grande italiano, Enrico Mattei, fondatore di Eni. La sua ‘formula’ ebbe successo perché seppe coniugare l’esigenza di una Nazione come l’Italia di rendere sostenibile la sua crescita con quelle degli Stati partner di conoscere una stagione di sviluppo e progresso. Oggi la storia ci pone davanti le stesse esigenze”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla prima sessione del G20 a New Delhi. “L’Italia – ha aggiunto – aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, rifiutando un approccio assertivo o paternalistico, per sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”.

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