
Per l’Emilia Romagna e la Calabria “in sinergia abbiamo concordato le linee principali della nostra campagna elettorale: presenza del Movimento con liste civiche collegate e nessuna alleanza con il Partito democratico”. È il risultato della riunione operativa tra il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e i coordinatori della campagna elettorale dei pentastellati per le due Regioni, dopo il voto con cui gli iscritti sulla piattaforma Rousseau hanno bocciato la proposta di una pausa elettorale proposta dai vertici.
“Stamattina ho visto Roberto Fico, Paola Taverna, secondo tutti noi serviva un attimo di pausa per riorganizzare il Movimento entro marzo, ma gli iscritti hanno lanciato il messaggio ‘no tatticismi, no manovre di palazzo’, noi siamo il M5S e ci presentiamo alle elezioni regionali ed evidentemente andiamo da soli” ha affermato Di Maio. “In chi in queste ore sta parlando di sostenere Bonaccini – aggiunge Di Maio – io vedo tanta paura legata agli effetti sul governo, ma se siamo il M5S dobbiamo ricordare a tutti i cittadini che è diritto degli emiliano romagnoli eleggere il presidente di regione, non è un voto di fiducia sul governo, non lo è mai stato e nessuna forza politica deve farsi prendere da questa teoria che è una teoria sbagliata”.
“Con il voto – continua Di Maio – il Movimento ci ha detto: a Roma c’è il governo ma sui territori c’è il Movimento e non possiamo asservirlo alle logiche del governo”. “Non so quanto prenderemo in queste regioni, lavoreremo per mettere qualche consigliere nei Consigli regionali” aggiunge il capo politico, sottolineando che “se la piattaforma Rousseau va nella direzione della mia stessa opinione è pilotata, quando vota contro un’opinione che avevo espresso è una sfiducia e quando vota e non succede niente sono troppo pochi gli elettori: in un modo o nell’altro non va mai bene eppure, lo ricordo a tutto il Movimento, grazie a quella piattaforma siamo in Parlamento, in Europarlamento, nei Consigli regionali”.
“Il processo politico italiano va verso una netta bipolarizzazione – afferma in una nota il segretario del Pd Nicola Zingaretti – È chiaro che nel futuro il confronto e la competizione saranno sempre di più tra un campo democratico civico e progressista, di cui il Pd è il principale pilastro, e la nuova destra sovranista e a partire dalle prossime elezioni regionali il Partito democratico sarà presente e pronto ad affrontare le sfide. Il travaglio, che rispettiamo, e le difficoltà del Movimento 5 Stelle hanno origine nella accelerazione di questo scenario e accentuano una crisi di sistema che va rapidamente affrontata con gli strumenti della democrazia. Anche con una nuova legge elettorale. Noi abbiamo esposto ai tavoli di maggioranza ipotesi che dovrebbero evitare una legge puramente proporzionale, ma che aiutino la semplificazione e a formare coalizioni di governo chiare e stabili, con un impianto maggioritario. Per questo, mentre il Pd continua ad essere impegnato con tutta la sua forza nell’azione di governo per l’approvazione della Legge di bilancio e a risolvere le principali questioni che affliggono il Paese, a partire dalla crisi dell’Ilva e Alitalia, non va fatta cadere la proposta di Giorgetti di un tavolo di confronto su questi temi, da attivare nei tempi più rapidi”. “Se M5s vorranno andare per la loro strada, amici come prima, avversari leali, ma secondo me si schiacceranno in una polarizzazione tra noi e la Lega” replica invece Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e candidato del centrosinistra a Rai Radio1, “In Viva Voce”.