UE, COMPETITIVITA’ E DEREGOLAMENTAZIONE: RETROMARCIA GREEN DEAL
Lo aveva lanciato lei stessa, cinque anni fa. E sempre la stessa presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, fa marcia indietro, con la riunione del Collegio dei commissari che varrà il ‘Competitiveness Compass ‘ (la Bussola della competitività), un piano che mira a ridurre sostanzialmente gli oneri burocratici imposti alle imprese nell’Ue, del 25% per le grandi aziende, e del 35% per le Pmi. A fine febbraio la presentazione di una proposta legislativa di ‘semplificazione’, chiamata ‘Omnibus’ per la revisione di una prima parte della legislazione del Green Deal già in vigore. Poi ci saranno altre proposte che dovrebbero riguardare quelle norme europee che impongono oneri alle imprese per promuovere la sostenibilità ambientale. Il rischio è che si passi da una semplificazione delle norme a una vera e propria deregolamentazone.
Sul Green Deal è nota la posizione del neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Il Green Deal è una truffa”. Queste le dichiarazioni di Trump in video collegamento dalla Casa Bianca, durante la prima uscita ufficiale da presidente a livello internazionale, durante il World Economic Forum di Davos.
“Io credo che noi dobbiamo lavorare per costruire. Sul Green Deal l’Unione Europea ha sbagliato. Non perche’ non si deve andare contro il cambiamento climatico ma perche’ e’ stata fatta una scelta che non tiene conto del problema sociale. Quindi va rivista la politica ambientale fondamentalista e ideologica che c’e’ stata negli anni passati con una linea politica pragmatica di lotta contro il cambiamento climatico”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e il vicepremier Antonio Tajani, a margine del convegno ‘Sconfigurare l’Hiv in Africa: un obiettivo possibile’ in corso alla Camera.
“La Confedilizia ha iniziato a contestare il Green Deal dell’Unione europea almeno quattro anni fa, quando chi lo faceva si prendeva l’accusa di essere un ‘negazionista’. Noi, quindi, non avevamo bisogno dello scandalo dei finanziamenti ambientali segreti della Ue alle associazioniste per intervenire criticamente sul tema. Quel che è certo, però, è che su questa storia bisogna andare fino in fondo: i contribuenti europei hanno diritto di conoscere come diventano spesi i loro soldi. Quanto alle politiche ambientali, i ripensamenti registrati nel nostro Paese e nel resto del continente, ora confortati anche dal ciclone Trump, devono portare presto a rivedere in toto i provvedimenti sino ad oggi adottati, inclusa la direttiva nota come ‘case Green ‘, sulla quale il Governo italiano ha espresso voto contrario, impegnandosi con gli elettori a lavorare per smontarla”. Così in una nota Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia.
”La Germania chiede di sospendere le multe alle case costruttrici di auto. L’Italia chiede di rivedere le norme sui motori endotermici e il Cbam. Oggi la Francia chiede di sospendere le norme sulla due diligence e sulla responsabilità sociale”. È quanto dichiara in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia – Ecr al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza. ”Altri governi, a seconda delle proprie priorità nazionali, stanno manifestando a vario titolo perplessità su molte norme verdi. Nel frattempo l’insediamento della nuova amministrazione Trump sta già cambiando equilibri e priorità e a Bruxelles sta emergendo lo scandalo del Green -gate, che getta un’ombra pesante sulle modalità con cui è stato costruito il consenso intorno alle politiche ecologiche nella scorsa legislatura, sotto la guida di Frans Timmermans.
Tutto questo deve portare a rimettere in discussione l’intero pacchetto: serve un ”freno a mano” su
tutto il Green Deal , una seria valutazione di impatto sulle conseguenze di quelle norme sui vari settori in questo contesto storico”.
La Francia ha chiesto all’Unione Europea di sospendere la sua direttiva sulla due diligence, che impone alle aziende di garantire il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani nelle loro catene di produzione in
tutto il mondo. “Le nostre imprese hanno bisogno di semplificazione, non di ulteriori oneri amministrativi”, ha detto su X il ministro francese agli Affari europei, Benjamin Haddad. Parigi ha invitato inoltre l’Ue a “rivedere” un’altra direttiva verde, la Csrd, parte del Green Deal , secondo cui le aziende devono renderecontare la propria sostenibilità ambientale e sociale.