ADDIO A SILVIO BERLUSCONI. MATTARELLA: “HA SEGNATO LA NOSTRA STORIA”

AVEVA 86 ANNI, HA RIVOLUZIONATO L’ITALIA. IL SUO NOME NELLA STORIA DEL NOSTRO PAESE, DALLA POLITICA ALLA COMUNICAZIONE E ALLO SPORT

Il fondatore di Forza Italia ed ex premier si e’ spento alle 9.30 nell’ospedale milanese dove era ricoverato da alcuni giorni. Accanto a lui tutti i figli, Marina, Pier Silvio, Barbara ed Eleonora, per l’ultimo saluto. Quattro i governi guidati da Berlusconi, dal 1994 al 2011. Berlusconi, protagonista per trent’anni della storia italiana, è stato un’uomo dalle molte vite: imprenditore di successo, tycoon televisivo, dominatore nel mondo del calcio con le coppe vinte dal Milan, e politico. Fondatore di Forza Italia che è stato a lungo il primo partito italiano, presidente del Consiglio per 9 anni, ha guidato quattro governi, è stato eletto per la prima volta in Parlamento il 27 marzo del 1994.

La salma ad Arcore, poi la camera ardente allo studio 20 di Mediaset a Cologno Monzese, e mercoledì i funerali di Stato in Duomo. Mattarella: ‘Ha segnato la storia della nostra Repubblica’. Meloni: ‘Era un combattente’. 

“Apprendo con profonda tristezza la notizia della morte di Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia, protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane”. Lo dice il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in un messaggio per la morte del fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “Berlusconi – dice il presidente Mattarella – è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi. In una stagione di profondi rivolgimenti, la sua ‘discesa in campo’, con un partito di nuova fondazione, ottenne consensi così larghi da poter comporre subito una maggioranza e un governo. La leadership di Berlusconi ha contribuito a plasmare una nuova geografia della politica italiana, consentendogli di assumere per quattro volte la carica di presidente del Consiglio. In queste vesti ha affrontato eventi di portata globale, come la crisi aperta dall’attentato alle Torri Gemelle, la lotta al terrorismo internazionale e gli sconvolgimenti finanziari alla fine del primo decennio del nuovo secolo”.

Per il capo dello Stato Berlusconi “ha progressivamente integrato il movimento politico da lui fondato nella famiglia popolare europea favorendo continuità nell’indirizzo atlantico ed europeista della nostra Repubblica.E’ stato una persona dotata di grande umanità e un imprenditore di successo, un innovatore nel suo campo. Ha conquistato posizioni di assoluto rilievo nell’industria televisiva e nel settore dei media, ben prima del proprio impegno diretto nelle istituzioni. E’ stato artefice di importanti successi nel mondo dello sport italiano”. “Desidero esprimere il mio cordoglio e la mia solidarietà ai figli, a tutti i familiari, al suo partito, a coloro che più gli sono stati vicini nella vita e nell’ultima battaglia contro la malattia, combattuta con coraggio ed esemplare ottimismo”, conclude Mattarella. 

“Silvio Berlusconi era soprattutto un combattente; era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quella determinazione e quel coraggio a farne uno degli uomini più influenti della storia di Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione e dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti, ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto e perso molte battaglie; è anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che insieme ci eravamo dati”. Così in un video messaggio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Porteremo a casa per lui i nostri obiettivi”. La Russa: “Un’Italia prima e dopo di lui”. Salvini: “Un grande italiano”. Renzi: “Ha fatto la storia del paese”. Bossi: “Un fratello”. Casini: “Sai che ti ho voluto bene”. Gentiloni e Metsola: “Ha lasciato un segno profondo”. Tajani anticipa il rientro da Washington. 

L’omaggio della segretaria: “Tutto ci ha divisi e ci divide, ma e’ stato un protagonista della storia del nostro Paese”. Occhetto: “Il nostro rapporto e’ sempre stato civile”. 

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