DDL CONCORRENZA , AL GOVERNO PARTE DEI PEDAGGI DELLE AUTOSTRADE 

Via libera del Consiglio dei Ministri al  ddl concorrenza che contiene anche il tema delle concessioni autostradali. Al governo parte dei pedaggi delle autostrade. Fisco, stop al redditometro e nuove scadenze. 

Il testo del  Ddl concorrenza approvato dal Consiglio dei Ministri, rivede il sistema delle concessioni autostradali e dei relativi pedaggi. Con la riforma, le società che gestiranno le autostrade dovrebbero pagare un prezzo allo Stato, che interverrebbe laddove i costi per interventi di manutenzione, indicati da un concessionario in sede di gara, subiscono incrementi. In questo modo si evita che il concessionario scarichi questi aumenti di costi sui pedaggi a carico degli utenti. Il Fondo avrebbe anche un altro canale di finanziamento: gli extraprofitti generati dalle società concessionarie scadute e prorogate, che quindi stanno guadagnando dalla concessione un surplus rispetto a quello previsto. Gli obiettivi della riforma delle concessioni autostradali, in coerenza con la pietra miliare Pnrr, spiega il Mit, sono: effettiva concorrenzialità tra gli operatori del settore; controllo dei pedaggi per evitare rincari sregolati (il cosiddetto pedaggio-pazzo); promozione degli investimenti; sostenibilità economica delle concessioni autostradali; potenziamento dei controlli da parte dello Stato sulla gestione delle concessioni. 

Dai pedaggi in autostrada ai dehors, passando per i taxi e le norme sulle ‘scatole nere’, è ampia la rosa di provvedimenti contenuti nel disegno di legge sulla  Concorrenza che ha ricevuto il via libera dei consiglio dei ministri. “Siamo convinti sia necessario aumentare la competitività del nostro Paese, anche attraverso la  Concorrenza interna, e con l’approvazione del  Ddl Concorrenza compiamo un altro significativo passo giustamente nella direzione, a supporto delle imprese e a tutela dei consumatori”, ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha proposto il  Ddl al Cdm.

AUTOSTRADE Tra le principali misure contenute nel  Ddl, quella spinta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sulle concessioni autostradali, che sono stato oggetto di approfondimenti anche con l’Europa e hanno richiesto diverse modifiche rispetto alle prime bozze circolanti. Dal 2025 cambia dunque il modello tariffario per i pedaggi con un nuovo sistema di regolazione (già sperimentato in quattro concessioni) che distingue la tariffa in tre componenti: la componente tariffaria di gestione e la componente tariffaria di costruzione, entrambe di competenza del concessionario, e la componente tariffaria per oneri integrativi, di competenza dell’ente concedente, cioè l’extragettito, i cui proventi saranno utilizzati per gli investimenti autostradali, senza incrementare i pedaggi. Le future concessioni non supereranno i 15 anni, mentre per quelle in essere restano ferme le regole esistenti, con scadenze tassative per la revisione del piano economico finanziario (Pef).

DEHORS La norma sui dehors – di competenza del Mimit – prevede che entro un anno dall’entrata in vigore della legge sia emanato un decreto legislativo, su proposta di via Veneto (e di concerto con gli altri dicasteri competenti) per riordinare e coordinare la concessione ai pubblici esercizi. I Comuni dovranno adeguare i propri Regolamenti per garantire, in particolare, zone adeguate per il passaggio dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria nel caso di occupazione di marciapiedi. Fino al 31 dicembre 2025, e comunque fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo, resta la proroga delle norme del 2020 connesse alla pandemia di Covid.

TAXI E NCC Lotta dura all’abusivismo nel settore Taxi e Ncc, con l’applicazione di sanzioni in caso di mancata iscrizione al registro, che vanno dalla sospensione alla revoca dal ruolo dei conducenti. I Comuni potranno accedere al registro verificando la veridicità dei dati e comunicare al Mit quelli su eventuali provvedimenti di revoca o sospensione adottati. Vengono inoltre razionalizzate e allineate le sanzioni previste in materia di trasporto pubblico non di linea, sia che si tratti di taxi che di noleggio con conducente.

SCATOLE NERE Rispetto invece alla portabilità delle scatole nere, viene fatto divieto alle imprese assicuratrici di prevedere clausole contrattuali che impediscono o limitare il diritto dell’assicurato di disinstallare, senza costi e alla scadenza annuale del contratto, i dispositivi elettronici per il monitoraggio dei dati dell’attività di circolazione dei veicoli a motore o penalità in caso di restituzione dopo la scadenza. Viene stabilito un meccanismo di portabilità dei dati (forniti con modalità di uso comune e leggibile dal dispositivo automatico), registrati dalle scatole nere che il consumatore potrà richiedere, tramite la compagnia assicurativa, all’impresa che gestisce i dispositivi elettronici. Prevista poi l’istituzione di un sistema informativo, sottoposto alla vigilanza di Ivass,sui rapporti assicurativi non obbligatori al fine di rendere più efficace la prevenzione e il contrasto di comportamenti fraudolenti. I costi relativi alla realizzazione e alla gestione del sistema informativo antifrode sono completamente a carico delle imprese assicurative partecipanti.

PIU’ POTERI A MR PREZZI Viene rende più funzionale l’attività di monitoraggio dei prezzi e delle tariffe effettuate dalle Camere di Commercio, attribuendo al Garante per la sorveglianza dei prezzi il potere di individuare i prodotti da sottoporre a controllo. Per un maggiore coordinamento, si prevede che il Garante adotti specifiche linee guida per individuare modalità omogenee di rilevazione dei prezzi quali, a titolo esemplificativo, le cadenze temporali.

SHRINKFLATION Viene ha introdotto una misura di contrasto al fenomeno della cosiddetta “shrinkflation”, la pratica che consiste nel ridurre la quantità di prodotto, pur mantenendo inalterato il confezionamento, che determina, di fatto, un correlato aumento del prezzo per unità di misura. A tal fine viene previsto un obbligo di informazione a favore del consumatore che prevede l’apposizione di una specifica etichetta nel prodotto esposto.

START-UP Implementata la definizione di Startup innovative con nuovi parametri in grado di individuare e premiare le imprese con le maggiori potenzialità, ovvero le micro, piccole e medie imprese che, entro 2 anni dall’iscrizione nell’apposito registro speciale, hanno un capitale sociale di 20 mila euro e almeno un dipendente. Viene data particolare attenzione alle Start up innovative che lavorano nei settori strategici, che potranno rimanere nel relativo registro speciale fino a 84 mesi (invece di 60). Ampliate le ipotesi in cui gli incubatori certificati possono essere riconosciuti e iscritti nell’apposito registro, estendendo agli stessi i benefici delle deduzioni fiscali del 30% dall’Ires di cui oggi beneficiano altri soggetti economici che investono in Start up. Previste inoltre disposizioni per promuovere gli investimenti in capitale di rischio da parte di investitori privati ​​e istituzionali.

La riforma dei pedaggi autostradali contenuta scatterà a partire dal 2025. Inoltre le nuove concessioni avranno durata non superiore a 15 anni. Questo, fa sapere il Mit, è una delle misure contenute nel 
Ddl concorrenza approvato dal Consiglio dei Ministri. Il sistema proposto prevede l’applicazione di un nuovo modello tariffario, già sperimentato in quattro concessioni, che distingue la tariffa in tre componenti: la componente tariffaria e di gestione (di competenza del concessionario); la componente tariffaria di costruzione (di competenza del concessionario); la componente tariffaria per oneri integrativi (di competenza dell’ente concedente, il cosiddetto extragettito), finalizzata al recupero dei finanziamenti pubblici concessi per la realizzazione del sistema infrastrutturale a pedaggio. I proventi derivanti dal cosiddetto extragettito, che quindi finiranno nella casse dello Stato, saranno utilizzati – spiuega ancora il Mit – per realizzare gli investimenti autostradali, compresa la messa in sicurezza della viabilità locale di adduzione, senza incrementare i pedaggi. Per le concessioni in essere, si mantenere le regole esistenti e si prevedono scadenze tassative per la revisione del PEF (piano economico finanziario). Nei prossimi mesi, dovrà essere valutata la congruità dei maggiori costi per investimenti presentati dai concessionari ea tal fine si sta valutando l’istituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale. Tra le arterie interessate dalla riforma non ci saranno le concessioni regionali, come la Pedemontana Veneta. L’auspicio del vicepremier e ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, è che il tema possa essere esaminato e introdotto in Parlamento. 

Facci sapere cosa pensi