
Chiusi gli Stati Generali di FdI a Firenze, il Ministro Giuli attacca la sinistra e rivendica la “cultura patriottica” del governo. Rossi (Rai): “Audiovisivo centrale per l’identità nazionale”.
“La sinistra pensava che la cultura fosse un loro monopolio, ma hanno perso gli intellettuali e si sono ridotti agli influencer e ai comici”, ha dichiarato il ministro Alessandro Giuli, chiudendo la due giorni “Spazio Cultura” organizzata da Fratelli d’Italia. L’evento, tenutosi a Firenze, ha rappresentato una sorta di “stati generali della cultura” del partito.
Giuli ha rivendicato l’operato del Ministero della Cultura, affermando di averlo trasformato in un “ministero del popolo”, liberando la cultura dai “salotti polverosi”. “Stiamo governando la cultura da patrioti”, ha aggiunto, sottolineando che il 30% degli italiani si riconosce in questa “identità culturale”, un tempo considerata “subcultura antisistema”.
Il ministro ha poi risposto alle critiche dell’attore Elio Germano e della comica Geppi Cucciari, definendoli parte di una “minoranza rumorosa” che si appropria delle istituzioni per “cianciare in solitudine”. Ha difeso la riforma del tax credit, affermando che è stata voluta dai protagonisti dell’industria cinematografica per eliminare “rendite e privilegi”.
Nel mirino di Giuli è finita anche la Fondazione del Museo Ginori di Sesto Fiorentino, dopo la mancata riconferma di Tomaso Montanari. “La Fondazione Ginori è troppo importante per essere mal amministrata”, ha dichiarato, auspicando una “depoliticizzazione” della governance. Montanari ha replicato, accusando Giuli di aver nominato un “avvocato già assessore di Alemanno” al suo posto, sottolineando la natura politica della sua sostituzione.
Il ministro ha inoltre avuto un botta e risposta a distanza con la sindaca di Firenze, Sara Funaro, sulla mancata intitolazione di un luogo a Giovanni Gentile. Ha espresso apprezzamento per il progetto Uffizi Diffusi e ha auspicato che il successore di Giorgetti alla direzione generale del Teatro della Toscana sia “Giorgetti”.
Giuli ha poi fornito dati positivi sui visitatori e gli incassi dei musei e parchi archeologici statali nel 2024, superando i livelli pre-Covid.