
Nessuno dice di saperne nulla. Ma tutti si chiedono perché il ministro degli Esteri Luigi Di Maio prima ha incontrato l’ex presidente della Bce Mario Draghi. Poi pure Gianni Letta. Nel M5s erano tutti all’oscuro. Anche il premier non era a conoscenza di questo faccia a faccia. Dalla Farnesina parlano di incontro istituzionale. Eppure i rumors si sprecano, come quelli che arrivano dalle opposizioni, dove si parla di Draghi premier al posto di Conte, alla guida di un governo di unità nazionale.
O forse, secondo altri, un governo guidato da Di Maio con Draghi al ministero dell’Economia. In attesa dell’elezione del capo dello Stato. Oppure potrebbe essere un modo per sparigliare le carte e mettere paura all’attuale premier. Chissà. Le voci si rincorrono. C’e’ chi allude, chi fa previsioni, chi mette in giro altre voci. Come quella che vorrebbe un rimpasto, dove troverebbe posto anche il segretario del Pd Zingaretti, che potrebbe, sempre secondo queste voci, guidare un ministero di peso. Si aprirebbe così un’altra partita, quella della successione alla segreteria del Pd. Ma al momento si tratta solo di fantapolitica. Una notizia vera è quella dell’ingresso di Mario Draghi nella Pontificia Accademia delle Scienze Sociali su nomina di Papa Francesco. Lo ha comunicato la Sala stampa della Santa Sede. Una coincidenza.
Un’altra certezza è che l’incontro tra Di Maio e Draghi non è passato, ovviamente, sotto traccia. E chi lo ha organizzato era consapevole del tam tam che avrebbe fatto seguito a quella che, politicamente, è una delle notizie più ghiotte di questa calda estate.
“Di Maio incontra Draghi e, pare, Gianni Letta. Molti, da Prodi e Renzi a un pezzo del Pd, corteggiano Berlusconi perche’ entri in maggioranza. La preoccupa questa frenesia di incontri fuori dal seminato della maggioranza?” “Mah, l’unica “frenesia” che avverto io e’ quella di chiudere al piu’ presto il negoziato europeo e far ripartire l’Italia con il “Piano di rilancio” che stiamo ultimando”, risponde il premier Giuseppe Conte alla domanda del direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. “Mi curo poco degli incontri altrui. Io i miei li ho gia’ fatti, insieme ai ministri, nelle due settimane degli Stati generali: con 122 sigle associative, 34 personalita’ della societa’ civile e molti cittadini, a cui abbiamo presentato e con cui abbiamo discusso 180 progetti. L’unica frenesia che adesso dobbiamo concederci e’ quella di attuare il maggior numero possibile di progetti nel minor tempo possibile”, aggiunge il premier.