
Dopo giorni di crescente tensione e scontri militari che avevano fatto temere un’escalation tra le due potenze nucleari, India e Pakistan hanno annunciato un immediato cessate il fuoco. L’accordo, giunto al termine di intense trattative mediate dagli Stati Uniti, è stato reso pubblico dal presidente americano Donald Trump attraverso un messaggio sul suo social network “Truth”.
“Dopo una lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti, sono lieto di annunciare che India e Pakistan hanno concordato un cessate il fuoco completo e immediato,” ha dichiarato Trump, congratulandosi con entrambi i paesi per aver dimostrato “buon senso e grande intelligenza”. La notizia è stata successivamente confermata dai governi di Islamabad e New Delhi.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha fornito ulteriori dettagli sull’intesa, rivelando che i due governi si sono impegnati ad avviare colloqui su un’ampia gamma di questioni, inclusa la delicata questione del Kashmir, in un “luogo neutrale”. Rubio ha inoltre reso noto di aver incontrato, nelle ultime 48 ore, figure chiave dei due paesi, tra cui i primi ministri Narendra Modi e Shehbaz Sharif, sottolineando la “saggezza, prudenza e abilità politica” dimostrata dai leader nel perseguire la via della pace.
Anche l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha espresso soddisfazione per l’annuncio, definendo il cessate il fuoco “un passo fondamentale verso la de-escalation”. Kallas ha aggiunto di aver avuto contatti con i ministri degli Esteri di India e Pakistan, ribadendo l’impegno dell’UE per la pace, la stabilità e la lotta al terrorismo nella regione, e sottolineando la necessità di fare “tutto il possibile per garantirne il rispetto”.
Tuttavia, ombre sulla tenuta del cessate il fuoco si addensano già nelle ore successive all’annuncio. Sono state infatti segnalate multiple esplosioni in due grandi città del Kashmir controllato dall’India, Srinagar e Jammu, accompagnate da un blackout. Omar Abdullah, un alto funzionario eletto della regione, ha espresso la sua preoccupazione su X, interrogandosi sull’effettivo rispetto dell’accordo. Fonti locali riferiscono anche di bombardamenti transfrontalieri e spari lungo la Linea di Controllo, la frontiera de facto che divide il Kashmir conteso, in almeno cinque punti diversi. Al momento non sono state segnalate vittime.
Questi episodi sollevano seri interrogativi sulla reale volontà delle parti di deporre definitivamente le armi e sulla fragilità dell’accordo raggiunto con la mediazione statunitense. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, nella speranza che il cessate il fuoco possa effettivamente rappresentare un primo passo concreto verso una risoluzione pacifica delle annose dispute tra India e Pakistan.