
Il Consiglio dei ministri ha approvato la terza Manovra – da 30 miliardi lordi per il 2025 – del Governo Meloni . Sarà di 35 miliardi nel 2026 e 40 miliardi nel 2027. Arriva la carta per i nuovi nati da 1.000 euro. L’assegno unico fuori dal calcolo dell’Isee. Cambiano le detrazioni, con un primo assaggio di “quoziente familiare”. Viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per la prima casa. Arrivano tagli del 5% ai ministri. Il contributo da 3,5 miliardi che arriverà da banche ma anche dalle assicurazioni e servirà completamente a finanziare la sanità. “Come avevamo promesso non ci saranno nuove tasse per i cittadini”, rivendica il premier che aggiunge: “3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili”. Aumentato a 100 milioni di euro il fondo per lo straordinario delle forze di polizia. Ape sociale rifinanziata con 20 milioni per il 2025.
“Rendiamo strutturalmente il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti”, dice la premier al termine del Consiglio dei ministri, che ha dato il via libera alla legge di Bilancio, attesa entro il 20 ottobre alla Camera.
LE PRINCIPALI MISURE
TAGLIO CUNEO E IRPEF A TRE SCAGLIONI – Con la legge di Bilancio si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso.
MILLE EURO PER I NUOVI NATI – Arriva una ‘Carta per i nuovi nati’, che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato. La
manovra rafforza, inoltre, il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee. La carta ‘dedicata a te’ è rifinanziata per il 2025 con 500 milioni.
SGRAVI FAMIGLIE – Nel compiuto delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali, viene spiegato.
INCENTIVI LAVORO E FRINGE BENEFIT – La Manovra conferma nel Mezzogiorno gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione a favore delle imprese localizzate nella ZES e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Benefici marginali confermati e importi maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Confermata anche per il triennio 2025-2027 la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori.
PENSIONI – Nel capitolo delle pensioni vengono confermate le misure dello scorso anno. Vengono inoltre potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro.
INVESTIMENTI. Risorse per assicurare che anche dopo il Pnrr l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. In particolare, è previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa.
CONTRATTI. Arrivano subito le risorse destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027. Risorse anche per la Sanità: incrementato lo stanziamento anche per finanziare il rinnovo dei contratti, che nel prossimo biennio sarà in linea con la crescita del PIL nominale.
SPENDING REVIEW. Previste misure di revisione ed efficienza della spesa delle amministrazioni pubbliche.
CONTRIBUTO BANCHE E ASSICURAZIONI. Dagli istituti di credito e assicurativi arriveranno 3,5 milioni che saranno destinati alla Sanità e ai più fragili.
BONUS CASA. “Viene rivisto il meccanismo delle detrazioni : hanno un diverso andamento, per settore immobiliare e per le ristrutturazioni facciamo chiarezza, c’è la detrazione unica al 50% per la prima casa e al 36% per le seconde case”. Lo ha detto il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo in conferenza stampa sulla Manovra. Prorogata detrazione bonus mobili al 50% per acquisti nel 2025.
CATASTO. L’intervento sul catasto “non è contenuto nella legge di bilancio, è uno degli impegni assunti nel Piano strutturale di bilancio. Cioè non c’è l’aggiornamento delle rendite catastali ma banalmente c’è quello che è già previsto . Cioè chi ha usufruito del superbonus deve fare l’aggiornamento delle mappe catastali e andremo a cercare chi non ha dichiarato, se l’immobile esiste o non esiste”. Lo ha detto il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa sulla manovra . “L’allinemanto delle rendite catastali non è contenuto nella legge di bilancio – ha ribadito – ma è un impegno europeo che sarà gestito con le indicazioni che arriveranno dal Parlamento nel decreto lesiglativo sulle accise approvato ieri”.
Sanità e banche. Sono i due capitoli della manovra su cui si sono subito concentrati le critiche dell’opposizione. Il primo per l’entità dei fondi: non 3,7 miliardi come annunciato dal governo, ma 900 milioni per il 2025, sostenendo l’altra metà di campo. Il secondo sul meccanismo: nessuna nuova tassa, la denuncia del campo progressista, ma un “anticipo di tasse già dovute dalle banche e assicurazioni che saranno loro puntualmente restituite tra il 2027 e il 2029”, spiega Elly Schlein in un video sui social. Sintetizza Giuseppe Conte: “Un imbroglio”. Per Carlo Calenda, “una cavolata”. E quindi Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: “Una truffa”. Sul capitolo sanità l’accusa al governo è quella aver ‘gonfiato’ le cifre. “Anche oggi il governo ci da una buona dose di propaganda quotidiana: annunciano 3,7 miliardi in più sulla sanità ma la verità è che per il 2025 mettono soltanto 900 milioni che si aggiungono al miliardo già stanziato. Quindi, meno della metà di quello che hanno annunciato”, rimarca Schlein. E Conte incalza: “Siete mai entrati, cari ministeri, cara Giorgia Meloni, in un pronto soccorso? Avete visto le prenotazioni di un esame diagnostico per cui servono due o tre anni? Guardate – spiega – che tutti i medici e gli infermieri sono sul piede di guerra e noi con loro”. Il leader M5S si rivolge al ministro Schillaci: “Sei un tecnico, se non ti danno i finanziamenti devi battere i pugni, devi farti valere. E se, nel caso” non li ottenessi, “metti sul tavolo le dimissioni”. Per Raffaella Paita di Iv “sulle risorse per la sanità nella legge di bilancio, il governo fa il gioco delle tre carte. Ancora non è chiaro per quali anni saranno stanziati i 2,3 miliardi sbandierati dal ministero dell’Economia. Se per il 2025 Se fossero solo 900 milioni, saremmo di fronte all’ennesima presa in giro. I medici giustamente sono già sul piede di guerra, e noi saremo dalla loro parte”. Ma è sui ‘sacrifici’, come ribadito anche oggi da Giancarlo Giorgetti, che il governo avrebbe chiesto alle banche che si concentrano gli attacchi delle opposizioni. Per Schlein “siamo al solito gioco delle tre carte come se gli italiani fossero stupidi ma non ci faremo prendere in giro”. Conte è netto: “La tassa sulle banche non esiste, è un imbroglio. Il governo sta chiedendo un prestito alle banche che noi contribuenti ci restituiamo nel 2027, per altro quando questo governo non sarà più in carica”.Per Fratoianni e Bonelli quella del governo è “una truffa” e attaccano: “Ieri Giorgia Meloni in aula, rispondendo ai nostri interventi, ha detto ‘vi stupirò, vi sorprenderò. Sulle banche, vedrete che sarò più coraggiosa della sinistra’ e in effetti ci ha sorpreso e ci ha scandalizzato: la tassa sulle banche è una truffa. In realtà non c’è nessuna tassa sulle banche o sugli extraprofitti. Sono solo anticipazioni di imposte che lo stato dovrà essere restituito tra il 2027 e 2029”. Stessa lettura da parte di Calenda: “I 3,5 miliardi dalle banche sono una cavolata perché solo sono un anticipo di un’imposta e non soldi dalle banche”. Una sintonia tra le opposizioni che potrebbero tradursi in emendamenti comuni alla manovra.