
Il leader del M5s Luigi Di Maio: ‘Non ci sono i presupposti per un’alleanza strutturale con il Pd’. Di Maio replica così al segretario dem Zingaretti, che su questo tema si era espresso dopo la batosta in Umbria e a Radio Capital aveva detto: ‘spirito comune o il governo viene meno’. Il ministro degli Esteri dice poi di non sentirsi ‘insidiato’ dal premier Conte. ‘Ci sono di nuovo 8 milioni di euro all’anno per 3 anni a Radio Radicale. Ma diamoli ai terremotati…’, ha aggiunto su una questione che sara’ uno dei temi del vertice odierno.
Non c’e’ “la volonta’, non ci sono i presupposti di fare alleanze strutturali con il Partito democratico. Basta parlare con i nostri attivisti, con i nostri militanti. Il voto umbro – ahime’ – dimostra che quando ti metti insieme a uno dei due poli c’e’ una parte di chi ti votava che non ti vota piu’, perche’ il Movimento cinque stelle e’ stato creato come altro, e quindi deve mantenere la terza via. Il M5s e’ post ideologico”. Lo ha affermato il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, e capo politico pentastellato Luigi Di Maio, conversando con i cronisti al termine della sua informativa al Senato sulla situazione in Siria. “Quanto e’ stato deciso in Umbria e’ stata la soluzione che ci ha fatto capire che non e’ quella la strada. In Emilia-Romagna e in Calabria ci prepariamo a una campagna difficilissima, lo voglio dire da adesso”, ha proseguito l’esponente dell’esecutivo, “ma ieri sera abbiamo deciso” nell’incontro con gli eletti pentastellati delle due Regioni “che andremo da soli. Questo non significa non mettersi insieme a liste civiche e trovare candidati oltre il Movimento, ma nell’ambito di una terza via”. Di Maio ha, poi, spiegato che “non e’ un problema di questo Pd. Con Zingaretti e Franceschini io lavoro benissimo, in questo governo si riesce a lavorare con molta piu’ serenita’ di quello precedente. Se ogni elezione regionale si presenta come una minaccia per l’esecutivo, io dico ai cittadini di prepararsi, perche’ da qui al prossimo maggio ci sono sette elezioni regionali. Le persone”, ha concluso il titolare della Farnesina, “vogliono piuttosto sapere come incide sulla loro vita la manovra di bilancio”.
“Non voglio che questo governo cada. Voglio che mantenga gli impegni con gli italiani. E se non realizza quello che ha detto di voler realizzare questo governo non ce la fa. Quindi meglio votare”. Lo aveva detto a Circo Massimo su Radio Capital il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Poi ha aggiunto: “Continuo a dire che la strada è la scommessa del rilancio di una grande forza nazionale, il Pd, e intorno a questa forza politica delle alleanze competitive”. E ha aggiunto: “Credo si sia sottovalutato troppo quello che è avvenuto a piazza San Givoanni, a destra, dove forze politiche pur in ascesa hanno deciso di unirsi e combattere insieme. Se si ritrovasse questo spirito già cambierebbe le cose”. “Sono d’accordo con Cacciari sul congresso. Per farlo cambieremo lo statuto che non si tocca da tredici anni, rientra il concetto di congresso, basato su tesi politiche, aperto alla societa’ italiana”, dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti riferendosi a Radio Capital, alla richiesta di tenere un congresso dem arrivata da piu’ parti. “Si terra’ nei primi mesi del 2019? Non lo escludo, ma dovremo deciderlo insieme”, conclude Zingaretti.
Intanto Luigi Di Maio difende su Facebook la plastic tax, e accusa gli altri politici di parlare di ambiente senza agire: “La plastic tax, come la chiamano, serve a dare una scossa, serve a invertire la rotta. Non promuovi l’ambiente parlando, lo promuovi facendo delle scelte. I soldi di uno Stato non sono infiniti, vanno re-distribuiti e la politica serve a questo, appunto, a fare delle scelte. Il M5S la sua scelta l’ha fatta tanto tempo fa: difendere l’ambiente, introdurre nuovi meccanismi per rimettere la nostra economia su un binario più sostenibile e continuare a crescere”.