ALBANIA: ASSALTO ALLA SEDE DEL GOVERNO

L’OPPOSIZIONE IN PIAZZA

Momenti di grande tensione a Tirana, dove l’opposizione guidata da Lulzim Basha, e’ scesa in piazza contro il governo del premier socialista Edi Rama per chiedere “un governo transitorio che prepari elezioni anticipate che siano libere ed in rispetto degli standard internazionali”. Alcuni manifestanti hanno assalito il palazzo di governo, tentando di sfondare l’entrata principale, ma sono stati respinti dalle forze della Guardia Repubblicana che ha lanciato lacrimogeni.

Giornata di alta tensione a Tirana dove l’opposizione, guidata dal Partito democratico di centrodestra ha manifestato in piazza per chiedere le dimissioni del premier, Edi Rama, ed elezioni anticipate. I manifestanti hanno più volte cercato di sfondare le porte dell’edificio del governo, ma sono stati rintuzzati dalla polizia albanese che ha utilizzato i gas lacrimogeni e i cannoni ad acqua per fermare i manifestanti. Almeno sei le persone rimaste ferite e due poliziotti sono stati ricoverati in ospedale.

Gli incidenti sono cominciati quando alcuni manifestanti hanno lanciato bombe molotov e pietre all’ingresso dell’edificio e hanno rotto il cordone di polizia. I manifestanti scandivano: “Rama, vai via”. “La situazione e’ fuori controllo”, ha denunciato Lulzim Basha, leader del Pd, accusando la polizia di aver permesso ai manifestanti di avvicinarsi all’edificio per “scatenare la violenza” e permettere ad Edi Rama di “accusare l’opposizione”.

Il presidente del Paese, Ilir Meta, ha rivolto un appello alla calma e ha ricordato che “i cittadini devono poter manifestare liberamente ma rispettare le istituzioni”. “Se (Rama) non si dimette prima di stanotte, la citta’ lo prendera’ per gettarlo nel fiume”, ha minacciato Sali Berisha, ex premier ed ex presidente.

Edi Rama, 54 anni, è premier dal 2013. Viene paragonato a Nicolas Maduro. Secondo gli organizzatori a Tirana c’erano circa 50 mila persone arrivate da tutto il Paese su pullman. L’opposizione accusa Rama di corruzione, di aver compranto i voti con il denaro della criminalita’ organizzata.