
In una mossa che ha scosso i mercati globali, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima ha annunciato tramite il suo social network Truth, l’imposizione di dazi al 125% sui prodotti provenienti dalla Cina, poi saliti progressivamente a un assurdo 145%. Allo stesso tempo, Trump ha comunicato la sospensione per 90 giorni dei dazi aggiuntivi per altri 75 Paesi, con una tariffa ridotta del 10%.
La decisione, definita “immediata” dallo stesso Trump, è stata motivata dalla “mancanza di rispetto” della Cina verso i mercati mondiali. “Mi auguro che, prima o poi — e spero in un futuro prossimo — la Cina si renda conto che i tempi in cui si approfittava degli Stati Uniti, e di altri Paesi, non sono più sostenibili né accettabili”, ha dichiarato Trump.
La sospensione dei dazi, invece, è stata concessa a quei Paesi che hanno “contattato rappresentanti degli Stati Uniti, inclusi i dipartimenti del Commercio e del Tesoro, per negoziare una soluzione sui temi in discussione riguardanti il commercio, le barriere commerciali, i dazi, la manipolazione valutaria e le tariffe non monetarie”. Trump ha inoltre sottolineato che questi Paesi, “su mia forte raccomandazione, non hanno in alcun modo reagito contro gli Stati Uniti”.
La mossa di Trump ha generato reazioni contrastanti. Da un lato, alcuni analisti vedono la decisione come un tentativo di riequilibrare i rapporti commerciali con la Cina e di premiare i Paesi che hanno dimostrato collaborazione. Dall’altro, c’è preoccupazione per le possibili ripercussioni sui mercati globali e per il rischio di una guerra commerciale con la Cina. Le prossime settimane saranno cruciali per capire l’impatto di queste decisioni sull’economia mondiale e per monitorare le reazioni dei Paesi coinvolti.
“Come tutti sapete, il Presidente ha appena rilasciato una dichiarazione in cui annunciava dazi aggiuntivi alla Cina. La tariffa alla Cina salirà ora al 125% (poi aumentata al 145%) perché ha imprudentemente deciso di reagire contro gli Stati Uniti. E come ho detto ieri, quando si colpisce gli Stati Uniti d’America, il Presidente Trump risponderà con ancora più forza”. A dirlo è la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt nel corso di un punto stampa alla Casa Bianca insieme al Segretario del Tesoro Tom Bessick. Leavitt ha inoltre fatto il punto sulla sospensione dei dazi per 90 giorni nei confronti degli altri Paesi, sostenendo che sono in corso delle trattative: “Allo stesso modo, più di 75 Paesi da tutto il mondo hanno contattato il Presidente Trump e il suo team qui alla Casa Bianca per negoziare accordi commerciali migliori per i lavoratori americani – prosegue Leavitt -. Siamo stati sommersi dalla quantità di richieste provenienti da Paesi di tutto il mondo. Lascerò che il Segretario dica che continueremo con i suoi su misura di cui ho parlato ieri. Nel frattempo, ci sarà una pausa di 90 giorni sui dazi reciproci mentre questi negoziati sono in corso, e il livello dei dazi sarà ridotto a un dazio universale del 10%. Il Segretario qui ha avuto un ruolo fondamentale nel team commerciale del Presidente, ovviamente, e continuerà a guidare questi negoziati per tutelare i lavoratori americani, che è sempre stato l’obiettivo del Presidente Trump.
Lo yen si e’ apprezzato sul dollaro, raggiungendo brevemente la fascia dei 142 stamattina, il cambio piu’ elevato da quasi sette mesi a questa parte, mentre l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha innescato una vendita del dollaro rispetto alle principali valute globali. La valuta giapponese ha guadagnato fino al 2 per cento contro il biglietto verde. Il rafforzamento dello yen riflette un clima di avversione al rischio nei mercati dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha decretato un ulteriore aumento dei dazi a carico delle merci cinesi esportate negli Usa, portando l’aliquota al 145 per cento.