
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha indetto una riunione del Consiglio Supremo di Difesa per giovedì 8 maggio 2025, presso il Palazzo del Quirinale. L’incontro, come reso noto dal Quirinale, affronterà temi di rilevanza strategica per la sicurezza nazionale e internazionale.
Al centro dell’agenda, le valutazioni sul “Libro della difesa europea”, documento chiave che delinea le strategie di riarmo dell’Unione Europea. Si discuterà inoltre dell’importanza delle infrastrutture bianche strategiche nazionali, dell’adeguamento dello strumento militare italiano e delle prospettive per l’industria della difesa del Paese.
Il Consiglio esaminerà con particolare attenzione l’evoluzione delle principali aree di crisi, con un focus sui conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Saranno valutate le iniziative di pace in corso a livello internazionale ed europeo, in un contesto geopolitico sempre più instabile.
Molti temi sul tavolo della discussione riguardano anche il clima di potenziale fibrillazione che serpeggia all’interno della maggioranza di governo, con divergenze significative tra gli alleati, in particolare per quanto concerne la politica europea e il riarmo dell’Unione.
Il neo-riconfermato vicepresidente del Partito popolare europeo, Antonio Tajani, si pone su una linea marcatamente europeista e favorevole a un rafforzamento militare congiunto. Una posizione condivisa, almeno in linea di principio, dal Ministro della Difesa Guido Crosetto (Fratelli d’Italia). Tuttavia, proprio Crosetto ha tenuto a precisare ieri sui social media che la questione del riarmo non figurerà all’ordine del giorno dell’imminente Consiglio Supremo di Difesa, focalizzato su argomenti precedentemente stabiliti.
A creare un’ulteriore spaccatura è la Lega, che si dichiara apertamente contraria al piano europeo di riarmo. Questa marcata distanza di vedute tra i partner di governo solleva interrogativi sulla coesione dell’esecutivo di fronte a sfide politiche di portata internazionale.
Nonostante le smentite sulla discussione immediata del riarmo a livello nazionale, la questione degli armamenti rimane un tema ineludibile, anche alla luce delle crescenti pressioni esercitate dall’amministrazione Trump affinché i paesi membri della Nato incrementino il proprio contributo finanziario alla difesa comune.
In questo contesto, un appuntamento chiave sarà il vertice Nato in programma all’Aia per il 24 e 25 giugno. L’incontro si preannuncia cruciale per definire le strategie future dell’Alleanza Atlantica e per comprendere come l’Italia intenderà posizionarsi, tenendo conto delle diverse sensibilità presenti all’interno della sua coalizione di governo. Resta da vedere come l’esecutivo riuscirà a conciliare le differenti posizioni interne con le richieste e le dinamiche internazionali.