
Una brusca frenata dell’economia statunitense ha gettato un’ombra sui festeggiamenti per i primi 100 giorni del secondo mandato del presidente Donald Trump. I dati sul Prodotto Interno Lordo (PIL) del primo trimestre rivelano una contrazione dello 0,3%, un dato peggiore rispetto alle previsioni degli analisti che si attendevano un calo più contenuto, pari allo 0,2%.
Questo inatteso rallentamento segna la prima flessione del PIL dal 2022 e ha immediatamente scosso Wall Street, mandando i listini al ribasso. Tra le cause principali di questa contrazione si annoverano anche gli effetti delle politiche sui dazi implementate dall’amministrazione Trump.
Nonostante il dato negativo, il presidente Trump non ha tardato ad attribuire la responsabilità al suo predecessore, Joe Biden. “Questa è la sua eredità,” ha dichiarato il tycoon, puntando il dito contro la crescita del 2,4% registrata negli ultimi tre mesi del 2024, quando Biden era ancora in carica.
Ironia della sorte, poche ore prima della pubblicazione dei dati sul PIL, Trump si era espresso con toni trionfalistici sui suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca, definendoli “i 100 giorni di maggior successo di qualsiasi amministrazione. E questo è solo l’inizio, non avete ancora visto niente.”
La realtà dei fatti, tuttavia, presenta un quadro economico meno roseo di quanto auspicato dal presidente, con la contrazione del PIL che solleva interrogativi sulla tenuta della ripresa economica statunitense sotto la sua guida. L’impatto di questo rallentamento sui mercati finanziari e sulle future politiche economiche dell’amministrazione Trump sarà attentamente monitorato nelle prossime settimane.
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