
Caos sul governo in Francia, dopo il ballottaggio delle legislative ha vinto a sorpresa l’Nfp di Melenchon. Ma ci sarebbero segnali per larghe intese anche senza la sinistra estrema. Macron respinge per ora le dimissioni del premier uscente Attal. La sinistra entro la settimana indicherà il suo candidato alla guida del governo: spunta il nome di Ruffin. “Nessuno può cantare vittoria”, commenta la Meloni. Regno Unito: oggi prima riunione del nuovo parlamento. Ue: nasce il gruppo dei Patrioti per l’Europa a Strasburgo, con Bardella presidente e Vannacci vice; la nuova formazione di Orban è la terza per numero di seggi al Parlamento europeo.
Assemblea nazionale spaccata in tre blocchi principali: sinistra, centro ed estrema destra, con la maggioranza a sinistra ma nessuno dei tre gruppi vicino alla soglia dei 289 seggi della maggioranza assoluta. Il primo ministro uscente, Gabriel Attal, ha presentato le dimissioni, ma il presidente Emmanuel Macron ha chiesto ad Attal di restare “al momento” per “garantire la stabilità del Paese”. Sul nome del nuovo Il primo ministro rimangono le difficoltà, così come sulla maggioranza che dovrebbe sostenere il nuovo esecutivo.
Nel Rassemblement National (RN), arrivato al terzo posto, Bardella ha parlato di “sconfitta” e ha riconosciuto degli “errori”, assumendosi la sua “parte di responsabilità”, sottolineando però che “RN è ora la prima forza politica in termini di numero di voti e gli accordi elettorali tra Mélenchon e Macron ci hanno impedito di ottenere la maggioranza”. RN ha ottenuto circa 8,7 milioni di preferenze, l’Nfp circa 7 milioni e il blocco centrista Ensemble circa 6,3 milioni. Macron potrebbe cercare un accordo con la sinistra moderata per creare un governo comune, guardando anche ai socialisti e ai Verdi.
Nella sinistra circolano tanti nomi: fra i più citati Marine Tondelier, leader degli Ecologisti, la deputata Clémentine Autain e François Ruffin, altro potenziale candidato di Matignon.