ISTAT, PER LA SETTIMA VOLTA PROSEGUE LA FASE DI ESPANSIONE
Continua la “sostenuta espansione” della produzione industriale italiana ad agosto, secondo l’Istat. L’indice sale dell’1,2% rispetto a luglio e, rispetto ad agosto 2016, l’indice cresce del 5,7% nei dati corretti per gli effetti di calendario (+5,6% nei dati grezzi) registrando il settimo segno piu’ consecutivo. Vedono incrementi congiunturali tutti i raggruppamenti di industrie tranne i beni di consumo (-0,5%) con aumenti del 4,6% per l’energia, del 2,4% per i beni intermedi e del 2,2% per quelli strumentali.
“Un dato senz’altro positivo, che ora deve essere valorizzato per sostenere la crescita”. Così, in una nota, Federconsumatori sui dati Istat relativi alla produzione industriale di agosto, diffusi in mattinata. L’impegno del governo per “tradurre la crescita in lavoro e sviluppo” è “quello che chiediamo da tempo”, aggiunge il presidente dell’associazione, Emilio Viafora. “C’è la necessità di un intervento determinato a favore della ripresa occupazionale che passi attraverso la riduzione delle tasse sul lavoro ed attraverso l’avvio di investimenti per la crescita e lo sviluppo”, continua Viafora. “Esistono, infatti, degli elementi che ancora frenano gli entusiasmi e riportano alla difficile realtà che molte famiglie continuano a vivere: il tasso di disoccupazione, dalle ultime rilevazioni, si attesta all’11,2% per il dato generale e al 35,1% per il dato giovanile. Nonostante le percentuali facciano registrare una leggera flessione, le cifre restano elevate e gravano come un macigno sulla nostra economia e sulla nostra società. Ad aggravare la situazione – aggiunge ancora Viafora – contribuisce l’accelerata dell’inflazione registrata negli ultimi mesi che, unita alla mancata crescita dei redditi delle famiglie, riporta effetti negativi sull’andamento della domanda interna”. “Per questo è fondamentale aprire nuove prospettive occupazionali, che darebbero ossigeno alle famiglie. Non dimentichiamo che sono queste ultime a sostenere figli e nipoti disoccupati, con un onere di circa 450 euro al mese. Ci aspettiamo, ora, che governo si impegni concretamente per completare il quadro della ripresa, gettando basi solide per una crescita strutturale e duratura”, conclude Federconsumatori.