Ci fu si’ un vero e proprio attacco di hacker a un server dell’Aeronautica militare italiana ma le difese informatiche antintrusione “hanno funzionato a dovere” e “alcun segreto o altro che potesse essere di interesse esterno e’ stato violato e acquisito”. Il ‘muro’ informatico a tutela dell’attivita’ dell’Aeronautica ha funzionato, anzi quel tentativo e’ stato a sua volta ‘attenzionato’, come si suol dire in linguaggio burocratico-militare, rovesciando quasi il ruolo dei soggetti interessati: da preda a predatore. E’ la prima precisazione che arriva da ambienti della forza armata azzurra dopo quanto pubblicato oggi da Repubblica circa il tentativo di attacco da hacker – s’ipotizza russi – lo scorso maggio, un attacco seguito a quello dell’anno prima e piu’ radicale.
“Il tentativo di intrusione ha riguardato uu sito di posta elettronica non classificato, quindi non riferito a materiale sensibile. E’ stato seguito, tenuto d’occhio, verificato che effettivamente si trattava di un attacco e non di una semplice ipotesi, e tramite le nostre contromisure e’ stato fatto in modo che non andasse a buon fine”. E’ stato un attacco contenuto – viene aggiunto – e le resistenze informatiche predisposte a monte “hanno funzionato”.
Le “barriere e la nostra organizzazione interna che selezionano tutte le procedure hanno evitato che fosse violato alcun server. E tutto e’ stato riferito alla catena gerarchica”, viene detto ancora. La notizia e’ quindi “vecchia, datata, e non si capisce perche’ venga tirata nuovamente fuori quando era stato gia’ chiarito che tutto era stato fronteggiato adeguatamente. Se poi qualcuno vuol fare speculazioni – viene rilevato -, si accomodi pure: lasciano il tempo che trovano e tutti sono bravi a farle”. Viene infine sottolineato che al pari dei passi in avanti degli hacker nelle loro strategie di attacco ai siti informatici, specie quelli sensibili e istituzionali, “anche da parte nostra c’e’ un continuo aggiornamento delle contromisure e della difesa del server e dell’intera area informatica dell’Aeronautica”. Quanto al discorso di possibili segreti sugli F35 carpiti dagli intrusi informatici, dall’Aeronautica si fa notare che niente di tutto questo e’ avvenuto, e peraltro non e’ la forza armata a detenere questi segreti ma e’ la Difesa con i suoi server. E anche da qui vengono assicurazioni di alcuna violazione o di segreti non piu’ tali.