
L’atmosfera magica della Roma Antica di Cinecittà ha fatto da cornice all’apertura della settantesima edizione dei Premi David di Donatello. La serata, trasmessa in diretta su Rai1 e condotta da Elena Sofia Ricci e Mika, ha poi spostato i riflettori nello storico Studio 5 di Federico Fellini per la cerimonia di premiazione.
La 70esima edizione del premio David di Donatello incorona ‘Vermiglio’ di Maura Delpero che vince sette statuette tra cui miglior film e miglior regia (la prima volta di una donna al David). Per ‘Vermiglio’ anche i David di Donatello per miglior sceneggiatura originale, suono, autore della fotografia e per il miglior produttore

La lunga notte dei David di Donatello, in diretta dallo Studio 5 di Cinecittà con la conduzione di Mika ed Elena Sofia Ricci, ha visto l’assegnazione dei prestigiosi premi per i migliori attori protagonisti. Elio Germano ha conquistato la statuetta come miglior attore per la sua intensa interpretazione in ‘Berlinguer – La grande ambizione’, mentre Tecla Insolia ha trionfato come migliore attrice protagonista per il suo ruolo ne ‘L’arte della gioia’.

Visibilmente emozionato, Elio Germano ha dedicato il premio dal palco alle lotte per la democrazia e per la parità di dignità sancita dalla Costituzione, estendendo il suo pensiero “a chi lotta per la parità di dignità che c’è nella Costituzione: una persona povera deve avere la stessa dignità di un ricco e accedere a istruzione e sanità, un nero di un bianco, un italiano di uno straniero e lasciatemelo dire: un palestinese la stessa dignità di un israeliano”.
Tecla Insolia, stringendo tra le mani il suo David, ha voluto dedicare il riconoscimento “alla mia famiglia, ai libri dimenticati, ai corpi liberi e non cancellati dalle identità e alle persone scomode come Goliarda Sapienza”.

Un momento storico della serata è stata la vittoria di Maura Delpero come miglior regista per il suo film “Vermiglio”. Il premio è andato per la prima volta a una donna. A consegnarlo è stato Luca Zingaretti, quest’anno al suo esordio dietro la macchina da presa. Delpero ha espresso la sua soddisfazione, sottolineando: “Il cinema del reale non è un cinema minore, anzi. E sono felice che in questa sala ci siano tanti colleghi documentaristi”. Ha poi ringraziato con affetto cast e troupe per la pazienza dimostrata durante la lavorazione di un film “davvero impegnativo”.
Nella categoria dei non protagonisti, i premi erano già stati annunciati in precedenza: Francesco Di Leva si è aggiudicato il David come miglior attore non protagonista per ‘Familia’, mentre Valeria Bruni Tedeschi ha ricevuto il premio come migliore attrice non protagonista per ‘L’arte della gioia’. L’attrice, con la sua consueta ironia, ha commentato dal palco: “Ho avuto il coraggio di fare un personaggio più vecchio di me. In realtà una volta struccata, non ero poi tanto diversa…”.

Il regista Ferzan Ozpetek ha ricevuto il suo terzo David di Donatello, questa volta nella categoria “David dello spettatore” per il successo al botteghino del suo film ‘Diamanti’, interpretato da un cast di diciotto donne. L’emozione del regista è stata palpabile, culminata con la consegna del premio da parte della sua cara amica e attrice del film, Mara Venier.

Il maestro Pupi Avati, insignito del prestigioso David di Donatello alla Carriera nel corso della lunga serata di premiazioni a Cinecittà, non ha risparmiato una riflessione sulla politica e il sostegno al cinema italiano. Rivolgendosi direttamente alla sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, presente in platea, Avati ha commentato l’iniziativa “Cinema Revolution” (che offre biglietti a prezzo ridotto per film italiani ed europei): “È carino, ma serve qualcosa di più cara Lucia”.
Il regista bolognese ha poi lanciato un appello più ampio alla collaborazione politica: “La cosa più bella sarebbe se Schlein telefonasse a Meloni e le dicesse ‘Giorgia ci vediamo mezz’ora con Giorgetti e parliamo di cinema italiano! Non pensate che sarebbe auspicabile?”.

Tra i momenti significativi della serata, l’iconica Monica Bellucci ha consegnato a Giuseppe Tornatore il Premio Cinecittà David 70. Il David Giovani, assegnato da una giuria di studenti delle scuole superiori, è andato a “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores. Sul palco anche Pierfrancesco Favino, che ha celebrato il premio al film scritto da Federico Fellini e Tullio Pinelli, sottolineando l’importanza che siano i giovani a riconoscere un’opera che incoraggia a costruire la propria vita liberamente.
Un intermezzo musicale ha visto protagonista Riccardo Cocciante, che ha eseguito il suo brano “Era già tutto previsto” dalla colonna sonora di ‘Parthenope’. Tuttavia, insoddisfatto della prima esecuzione, il cantautore ha interrotto la performance per poi ricominciare, riscuotendo l’applauso caloroso del pubblico. “Grazie a Paolo Sorrentino per aver dato nuova luce a questa canzone. Il cinema ama la musica come la musica ama il cinema, insieme hanno fatto cose bellissime”, ha dichiarato Cocciante, per poi virare su toni più politici: “In questo paese stiamo distruggendo tante cose, e pensare che non esiste un premio della musica!”.
Altri premi della serata hanno visto trionfare Margherita Vicario per il miglior esordio alla regia con “Gloria!”, Massimo Cantini Parrini per i migliori costumi, e “L’arte della gioia“ per la miglior sceneggiatura non originale.


La star internazionale Timothée Chalamet ha ricevuto un David speciale, accompagnato a Roma dalla fidanzata Kylie Jenner e dal padre. “Sento una connessione profonda con l’Italia”, ha dichiarato l’attore.
Il premio per la miglior scenografia è andato al film su Maria Antonietta, mentre la miglior sceneggiatura originale è stata attribuita a “Vermiglio”, con Maura Delpero che ha ribadito la natura “profondamente antimilitarista” del suo film.

La presentazione dei candidati al Quirinale, svoltasi in mattinata alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata inevitabilmente segnata dalle dinamiche legate al Conclave. In un momento di leggerezza, Geppi Cucciari ha ironizzato sul futuro papale di Mattarella e sulla presunta oscurità dei discorsi del Ministro della Cultura Sangiuliano.


Il Presidente Mattarella, nel suo intervento, ha sottolineato il valore identitario del cinema italiano, definendolo “un comparto che ha un peso importante, e crescente, nell’economia nazionale”. Ha poi aggiunto: “Mentre apprezziamo il fiorire di nuove opere, dobbiamo anche riflettere sui problemi aperti, individuare i punti critici del sistema e trovare soluzioni che possano aiutare il cinema a superare le proprie difficoltà”. A Mattarella quest’anno viene assegnato il premio speciale del 70esimo anniversario dei David di Donatello, “per essere stato in questi anni punto di riferimento solido e speciale del cinema italiano”, spiega Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del cinema italiano.


Il Ministro Giuli, alla sua prima partecipazione alla cerimonia, ha ribadito l’impegno del governo nel “riconfigurare” il sistema cinema, ascoltando le richieste del settore e garantendo “regolarità, tempestività e trasparenza” nell’erogazione degli incentivi. Ha annunciato la creazione di una task force di 30 tecnici per accelerare i processi di erogazione e l’allocazione di ulteriori risorse, sottolineando come il rapporto tra il Ministero della Cultura e il cinema debba essere “una storia d’intesa e d’amore”.