
Un coro di voci si alza dai territori italiani in difesa del paesaggio e per una transizione energetica più partecipata. Ben 223 sindaci, riuniti nel gruppo “Sindaci per la transizione energetica”, hanno presentato in Senato un accorato appello rivolto ai parlamentari e alla cittadinanza. L’obiettivo primario è ottenere un maggiore coinvolgimento delle istituzioni locali nei processi decisionali riguardanti l’installazione di impianti di energia rinnovabile e di orientare gli investimenti verso soluzioni a minor impatto ambientale.
I sindaci hanno avanzato una serie di proposte legislative volte a restituire ai comuni un ruolo centrale nella programmazione e pianificazione dell’eolico e del fotovoltaico. Parallelamente, sollecitano l’introduzione di incentivi e premialità per gli impianti meno invasivi dal punto di vista paesaggistico.
Nel documento, i primi cittadini sottolineano come i 61 GW di energia verde necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati potrebbero essere facilmente realizzati attraverso installazioni sui tetti degli edifici. Citando dati Ispra, evidenziano il potenziale di questa soluzione, che non presenta rischi sociali né deturpa il paesaggio, a differenza degli impianti di grandi dimensioni su cui si sta attualmente concentrando l’attenzione.
“Occorre pensare ad una convivenza armoniosa di ambiente e paesaggio”, dichiarano i 223 sindaci. Essi lamentano come la transizione energetica in Italia sia iniziata “con i peggiori auspici”, impedendo alle comunità locali di esprimersi sull’ubicazione degli impianti, nonostante la profonda conoscenza e la vocazione dei territori che amministrano.
I sindaci avvertono che un processo così cruciale e delicato deve necessariamente fondarsi su percorsi politici e democratici condivisi con la popolazione, che non può subirne passivamente le conseguenze, spesso gravi. Ricordano, infine, come tale approccio non possa prescindere dal rinnovato articolo 9 della Costituzione, che ora tutela esplicitamente il paesaggio, gli ecosistemi e la biodiversità anche nell’interesse delle future generazioni.